giovedì 26 gennaio 2017

MAFIA AD OSTIA: SI RIAPRONO LE INDAGINI SULL'OMICIDIO DI PAOLO FRAU?

15 anni di depistaggi e indagini incompiute, ferme in un equilibrio equivoco tra politica, imprenditoria e criminalità organizzata. Gli anni dello sviluppo di Ostia sono macchiati da un efferato omicidio di cui ancora oggi nulla si sa.

L'OMICIDIO
Venerdì 18 ottobre 2002, ore 16:00. In via Francesco Grenet 49 a Ostia suona l'antifurto di una BMW cabrio grigia. Paolo Frau, il proprietario, scende. Due uomini con casco integrale e giubbotto scuro lo chiamano per nome e con tre pallottole sparate in faccia, lo freddano. I due uomini scappano via in moto e nessuno saprà più nulla di questa esecuzione vecchio stampo.
Paolo Frau, 53 anni, ex luogotenente di "Renatino De Pedis", era uno dei pochi superstiti della Banda della Magliana ma da anni si era trasformato in un irreprensibile imprenditore. Ad Ostia gestiva il parcheggio del cinema multisala "Cineland" (inaugurato il 15 settembre 1999). Il PM Adriano Iasillo della Procura di Roma si stava occupando di Frau e di altri personaggi già noti in passato nel quadro di una vasta inchiesta su un grosso giro di droga. Le indagini, condotte in prima persona dal Capo della Squadra Mobile, (prima da Nicolò D'Angelo, oggi Questore di Roma, poi dal 2003 da Alberto Intini, oggi Questore di Firenze) esclusero da subito che l'omicidio potesse scaturire da una vecchia vendetta ma piuttosto da una vicenda più recente.
Furono aperti due rami di indagini, la prima della Polaria di Fiumicino su un traffico di cocaina proveniente da Brasile, Colombia e Costa Rica, la seconda della Squadra Mobile sul delitto. A un certo punto i due tronconi si unirono. Gli inquirenti misero le mani su un giro malavitoso da far spavento tanto che a gennaio del 2003 il Prefetto di Roma, Emilio Del Mese, dopo aver incontrato il presidente del XIII Municipio, Davide Bordoni, decise di dare vita a un nucleo di prevenzione anticrimine che avrebbe dovuto lavorare in stretta collaborazione con i baschi verdi della Finanza e i carabinieri presi in prestito dalla Capitale. Per misteriosi motivi, non se ne fece nulla.
Dopo quasi due anni di indagini, il 4 novembre 2004 scattò la misura cautelare della custodia in carcere per 28 persone a seguito dell'’operazione «Anco Marzio» voluta per azzerare la gang capeggiata da Emidio Salomone (l'’unico a sfuggire alla retata, poi rintracciato e arrestato in Danimarca dopo due mesi di latitanza). Salomone venne subito scarcerato per insufficienza di prove anche se, assieme a Frau e ad altri 4, era stato in un primo momento indagato per "delitto di cui all’art. 416 bis comma 1, 2, 3, 4, 5 e 6 C.P. per aver fatto parte di un’associazione di stampo mafioso". Forse si era arrivati a un passo per smascherare la mafia ad Ostia ma tutto finì come una bolla di sapone. Pochi anni dopo tre degli indagati, Emidio Salomone, Francesco Antonini, detto «sorcanera» e Giovanni Galleoni, detto «baficchio». vennero uccisi rispettivamente il 4 giugno del 2009 in via Cesare Maccari ad Acilia, e il 23 ottobre 2011 in via Antonio Forni ad Ostia. Da notare che il 12 settembre 2011 era stato dato l'annuncio dell'arresto del mandante dell'omicidio di Salomone.

IL CONTESTO DI OSTIA
Dal 1998 al 2001 Ostia era diventata un obiettivo importante per la criminalità organizzata per acquisire in modo diretto e indiretto la gestione di attività economiche, concessioni, appalti, per realizzare profitti ingiusti (sfruttamento di “video poker” illegali) e per commettere più delitti come usura, estorsioni e traffico illecito di sostanze stupefacenti. Qualche data può aiutare a capire lo sviluppo del quartiere marino di Roma.

- spiagge
Con il Decreto Legislativo n.112 de 31 marzo 1998, articolo 105, comma 2, lettera l), sono stati conferiti alle Regioni i poteri di rilascio delle concessioni di beni del demanio marittimo e di zone del mare territoriale, poi passati con successiva delega ai comuni un anno dopo (Decreto Legislativo n. 96 del 30 marzo 1999, articolo 42). Non desta quindi stupore che con Decreto Legislativo n. 491 del 3 dicembre 1999, venne istituito nel circondario del Tribunale di Roma (articolo 1, comma 8) "la sezione distaccata di Ostia, avente giurisdizione sul territorio della circoscrizione XIII del comune di Roma". Dunque ogni contenzioso dei balneari relativo alle concessioni divenne competenza del Tribunale di Ostia, perchè (come ogni 'normale' affitto) era quello di prossimità. Quello di Ostia è sempre stato un Tribunale monocratico (cioè che si caratterizza per la presenza di un solo
magistrato nella funzione decisoria) il cui dirigente è sempre stato il Dr. Massimo Moriconi fino alla chiusura del tribunale nel 2013.
- cinema multisala "Cineland", inaugurato il 15 settembre 1999
- porto di Ostia, inaugurato il 23 giugno 2001

In questo periodo avviene ad Ostia forse l'episodio più grave, l'incendio della pineta di Castel Fusano (4 luglio 2000). Viene persino preso il presunto colpevole, un napoletano 63enne giunto a Ostia con un solo scopo: azzerare la pineta. Le indagini vengono affidate alla DDA: le prove raccolte inchiodano Antonio D.M., di Caivano, e porterebbero agli ideatori di un progetto criminale più volte ipotizzato e mai dimostrato in un'’aula di giustizia. Una guerra di mafia combattuta per alimentare l'’industria della forestazione, degli appalti affidati agli enti locali, della speculazione edilizia nonché della macchina antincendio (prevenzione e vigilanza demandata a decine di gruppi e associazioni private). L'’inchiesta, però, finisce lì. Verrà ripresa l'’anno dopo quando un altro incendiario viene fermato con in tasca il denaro ricevuto per il «lavoretto». Da ricordare che da sempre Ostia è l'unico municipio (ex circoscrizione) ad avere competenze decentrate in materia di tutela dell'ambiente così come, sotto Alemanno, ad Ostia verranno decentrati nel 2011 i poteri amministrativi sulle concessioni balneari (non è un caso che gli appalti di Buzzi in Mafia Capitale siano rivolti sul litorale alla gestione delle spiagge e alle potature delle essenze arboree).

In conclusione davanti a uno scenario così inquietante e soprattutto con ancora in corso le indagini sull'omicidio Frau del 2002 (operazione «Anco Marzio» del 2004) è tutto da spiegare l'intento congiunto di rilanciare Ostia da parte delle giunte di centro sinistra rappresentate dal sindaco di Roma, Walter Veltroni, dal presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, e dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, che proprio dentro "Cineland" organizzarono a luglio 2005 l'evento 'Lido di Roma al 2015', una serie di progetti ed interventi molti mai realizzati e poi confluiti nel progetto Waterfront di Alemanno.

LE INDAGINI E 'CINELAND'
Recenti indagini in corso potranno forse portare maggiore chiarezza, dopo quasi 15 anni, sull'omicidio di Paolo Frau e sulle conseguenti indagini.
Tutto parte dal nominativo dell'Ispettore Antonello Paone della Squadra Mobile che operò nelle indagini sull'omicidio di Paolo Frau, gestore del parcheggio del cinema multisala "Cineland" tramite una società intestata alla moglie di Frau.
Il cinema è sorto dove prima esisteva l'ex officna Breda ed è merito di Giuseppe Ciotoli, insieme con la famiglia Merluzzi, il recupero dell'area industriale. La proprietà di Cineland è ancora oggi, come allora, delle tre famiglie Ciotoli-Paone-Merluzzi (1). Giuseppe Ciotoli è lo zio dell'Ispettore Alessandro Paone, ha un figlio di nome Edoardo Ciotoli ed è anche proprietario del bar Sisto in Piazza Anco Marzio. "Il bar Sisto è noto perchè quando la Polaria di Fiumicino e la Mobile di Roma catturarono Pompei Vincenzo detto “Chicco” (uomo legato al clan Senese e arrestato a San Paolo del Brasile nell’operazione Valleverde), riuscirono ad individuarlo proprio mettendo sotto controllo il telefono privato del bar stesso. Lui infatti chiamava regolarmente Edoardo Ciotoli da San Paolo del Brasile, cosa che permise di intercettarlo e di andarlo a prendere".

Tali circostanze erano di certo note sia al capo della Squadra Mobile (Nicolò D'Angelo, poi sostituito da Alberto Intini) sia al dirigente della Sezione Criminalità Organizzata (nonché Vice Capo della Squadra Mobile), Bruno Failla. Uno dei due tronconi d'indagine, quello relativo alla provenienza di droga dal Sudamerica, produsse un'informativa che venne 'epurata' di circa 23 pagine dai dirigenti. Uno stralcio, a dire degli agenti che condussero le indagini, 'immotivato' e che spinse l'associazione ANIP Italia Sicura ad assisterli in un procedimento penale per mobbing (poi archiviato dalla Procura di Roma). Le indagini sul traffico di droga erano in particolare rivolte alla famiglia Triassi e poi estese all'interno dell'operazione «Anco Marzio».
Precisando che l'Ispettore Antonello Paone ha sempre dimostrato diligenza e comportamento corretto, rimane la questione dell'opportunità da parte dei dirigenti di affidargli indagini che in qualche modo riguardavano la sua famiglia. Infatti sembrerebbe che alcune intercettazioni anche ambientali richieste dagli investigatori della Polaria non siano mai state accolte dai dirigenti, bloccando di fatto i necessari approfondimenti che il contesto necessitava.
Se è ormai noto che l'ex-narcotrafficante Cleto di Maria era l'autista personale di Vito Triassi ed amico 'fraterno' di Mauro Balini, patròn del porto da sempre in quota al centro sinistra (dal sindaco Francesco Rutelli nel 1999 fino alle relazioni del 2013 con Francesco D'Ausilio, capogruppo PD capitolino sotto Marino) o che Enrico Gasbarra, amico di Giuseppe Ciotoli e fautore della candidatura di Andrea Tassone a presidente del Municipio X nel 2013 (eletto e poi arrestato per Mafia Capitale), qualche domanda viene da porsi.

Si poteva bloccare tutto prima?
Perché proprio in quel periodo le giunte di centro sinistra hanno voluto investire su Ostia nella certezza che fossero ancora presenti infiltrazioni mafiose, cosa provata dal recente commissariamento di Ostia per mafia?
Far morire le indagini su Paolo Frau e su quanto emerso nell'operazione «Anco Marzio» serviva per normalizzare il territorio in un equilibrio equivoco tra politica, imprenditoria e criminalità?

Tutto deve partire dall'origine per capire il percorso della mafia ad Ostia e l'omicidio di Paolo Frau non può essere, dopo 15 anni ancora un fatto sconosciuto.

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