martedì 14 luglio 2015

MAFIA CAPITALE, OSTIA - QUATTRO CECATI E BIANCANEVE

Andrea Tassone, ex-presidente del X Municipio agli arresti per Mafia Capitale, non era da solo. Ben cinque persone hanno sostenuto il suo operato da un punto di vista politico e amministrativo. L'articolo 361 del Codice Penale (omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale), recita chiaro: hanno omesso o ritardato di denunciare all'Autorità giudiziaria i reati di cui hanno avuto notizia nell'esercizio o a causa delle proprie funzioni. Nessuno di essi è indagato, ma la loro responsabilità è evidente. Vediamo chi sono secondo la regola Cencelli.

GIUSEPPE SESA (PD), classe ’72, è il commercialista di Tassone. Eletto consigliere municipale del PD per la prima volta nel 2008 è stato rieletto consigliere nelle elezioni del 2013, diventando capogruppo municipale del PD. Ha sempre sostenuto in aula l'operato di Tassone. Cognato di Enzo Foschi che, nelle elezioni del 2013, era coordinatore della Lista Civica Marino, poi Capo Segreteria del Sindaco Marino, e infine dimissionario perché coinvolto nelle indagini condotte dalla Procura di Rieti sugli sprechi della Regione Lazio. Sesa ha seguito in particolare con Tassone l'assegnazione dei lotti delle spiagge libere, tanto da strumentalizzare un banale lancio di un secchio di vernice contro le serrande del suo circolo PD di Ostia Levante definendolo un attentato "legato all'annullamento del bando di assegnazione delle spiagge di Ostia" (11 novembre 2013).

ANDREA STORRI (PD), classe ’70, da sempre dipendente dell'ASL Roma D. Negli ultimi mesi è stato assegnato alla UOC-Acquisizione Forniture Beni e Servizi con funzioni anche di Responsabile Ufficio Monitoraggio Gare. E’ uomo di Esterino Montino, oggi Sindaco del Comune di Fiumicino. Consigliere municipale dal 2001 al 2008, con ruolo di capogruppo (prima DS, poi Ulivo, quindi PD), dal 2011 ad oggi è stato coordinatore del PD municipale, oggi commissariato. Durante la campagna elettorale del 2013 è stato coordinatore del comitato elettorale per 'Tassone Presidente' e, seppure del PD, ha rappresentato la Lista Civica Marino presso il seggio centrale durante lo spoglio dei voti assieme al mentore di Tassone, Paolo Solvi (ex Margherita, poi PD, poi UDC), anche lui finito agli arresti per Mafia Capitale. Con Tassone, Storri è divenuto Assessore al Bilancio del X Municipio. Sin dall'inizio aveva garantito trasparenza amministrativa, ma ha terminato il suo mandato con l’arresto di Tassone per illeciti negli appalti. Oltre ai servizi per la manutenzione del verde e delle spiagge, finiti in mano alle cooperative di Buzzi, singolare il caso di via di Castel Fusano dove Storri nel 2014 ha fatto spendere tutto ciò che aveva in bilancio solo per fare tre quarti della via (1,3 milioni di euro), con dubbi procedimenti, lasciando inalterato il dissesto stradale nel resto del Municipio X. Storri non ha mai dato seguito al protocollo firmato dal Municipio con l'associazione antimafia daSud, “Municipi Senza Mafie”, che doveva garantire proprio la trasparenza degli appalti.

ANTONIO RICCI (LISTA CIVICA MARINO), classe ’59, ha cambiato casacca più volte  (DC, Verdi, IDV). Dipendente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ricoperto per più mandati il ruolo di consigliere Municipale. Tassone lo ha voluto come Presidente del Consiglio del Municipio. Pur avendo dichiarato di voler garantire la trasparenza amministrativa e la partecipazione dei cittadini, è sua la scrittura della delibera, ancora oggi in attesa di un regolamento, che vieta l'aula municipale ai cittadini. Singolare in tal senso la sua interpretazione di concedere invece l'aula per premiare un fotografo professionista della Nikon vicino ai suoi amici della Lista Civica. Anche se ha per lungo tempo militato nei Verdi ed è stato componente dal 2002 al 2008 della Commissione di Riserva della “Riserva Naturale Statale del “Litorale Romano” in rappresentanza delle associazioni ambientaliste, Ricci ha favorito senza colpo ferire al taglio di migliaia di alberi e di potature non autorizzate compiute dalle cooperative legate a Buzzi per produrre pellet.

SANDRO LORENZATTI (SEL), classe ’61, archeologo, è passato dal PLI ai Verdi per assumere la prima carica politica, dopo un passaggio nella segreteria dell'assessore della Regione Lazio Filiberto Zaratti. Coordinatore SEL Municipio X viene nominato da Tassone Vice Presidente e Assessore alla Cultura del X Municipio. Ha sostenuto all'inizio Tassone ricevendo in cambio il via libera su una serie di discutibili iniziative culturali che, tramite avviso pubblico, sono state tutte assegnate ad associazioni gravitanti intorno al Teatro del Lido, avente per riferimento un altro consigliere municipale di SEL, Filippo Lange. Sua è la sua estenuante battaglia contro l'evento 'Approdo alla Lettura', che ha visto una serie interminabile di atti amministrativi di sequestro e riapertura, intervallata dalla pessima iniziativa della pedonalizzazione del lungomare con tanto di bancarelle e biliardini, entrata anch'essa tra le indagini condotte dalla Procura di Roma. Lorenzatti, che prima di ricoprire il ruolo di Assessore si era prodotto in iniziative di impegno sociale, è il classico esempio del politico omertoso che in due anni, pur nel ruolo di vicepresidente del Municipio X, ha omesso o ritardato di denunciare le malefatte di Tassone, addirittura sostenendole quando, con Tassone spesso in vacanza, ne faceva le veci.

Il fatto che un capogruppo PD, un coordinatore municipale PD, un presidente del consiglio municipale e un vicepresidente municipale, da bravi 'cecati', non abbiano visto nulla di quanto accadeva sotto i loro occhi può far insorgere molti dubbi. Ma il caso più eclatante è quello dell’Avv. RODOLFO MURRA attuale capo dell'Avvocatura Capitolina. All'inizio del mandato di Tassone, Murra è stato direttore del Municipio X e ha praticamente ricoperto il ruolo di Biancaneve. Ricordiamo che furono proprio Tassone e Marino dopo i 51 arresti per mafia del luglio 2013, a volere Murra ad Ostia nel Palazzo del Governatorato, dove è rimasto dal 15 luglio fino al 15 settembre 2013. Murra ha continuato anche dopo la sua promozione voluta da Marino, tramite Paolo Sassi, ad interessarsi del X Municipio, ma nonostante ciò non si è mai accorto di nulla nonostante ci siano decine e decine di interpretazioni dell'Avvocatura per dare parere favorevole ad 'iniziative' di Tassone poi finite dentro le indagini della Procura di Roma. Murra ama definirsi un “guerriero”, ma ad Ostia ha dormito e vestito i panni di Biancaneve. Peccato che ad Ostia, a fianco di Biancaneve/Murra non c’erano i 7 nani, ma 4 cecati. Così mentre Murra si appisolava come Biancaneve sognando una fulgida carriera, i 4 cecati agivano, come i 7 nani, nel sottosuolo, non ostacolando Tassone, ma favorendo di fatto il suo operato. Una favola non a lieto fine per Ostia.

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