Angeli e Tassone (PD) al premio "Donna dell'anno" |
Siamo abbastanza
soddisfatti della risposta su twitter del Presidente dell’Ordine dei
Giornalisti, Enzo Iacopino, al nostro comunicato del 22 Agosto (LINK).
Riconosciamo lo sforzo volto a “riparare l’errore”, che ha coinvolto anche un Suo
associato. E siamo ancora più contenti
di leggere le parole di Federica
Angeli, cronista di nera e giudiziaria per La Repubblica, che sul suo account
tw scrive: “Assunzione di responsabilità sempre e comunque. Anche sui social”,
perché, come ha scritto un utente “Web non è zona franca. Ma un
giornalista ha doppia responsabilità”.
Ci auguriamo dunque che il Presidente voglia almeno esprimersi anche su una serie di esposti all’Ordine che presiede, presentati nel corso degli ultimi 3 anni, nei confronti della giornalista de La Repubblica Federica Angeli, che ha, ad avviso dei proponenti, violato più volte la Carta dei Doveri.
A prescindere dalle questioni penali, la cui valutazione non coinvolge il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, chiediamo a Dott. Iacopino se da un punto di vista etico e morale la Sua iscritta, Federica Angeli, abbia avuto in questi ultimi anni un comportamento consono al ruolo che ricopre.
E’ obbligo dei giornalisti osservare "la norma di legge dettata a tutela della personalità altrui", promuovere “lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti ed editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori", ottemperare al "dovere fondamentale di rispettare la persona, la sua dignità, il suo diritto alla riservatezza”, non discriminando “le persone per le condizioni fisiche o mentali e le opinioni politiche", e non scrivendo "riferimenti discriminatori, ingiuriosi e denigratori che attengono alla sfera privata" e lavorativa delle persone.
i sa che ti sei persa l'intervento del direttore di (nome della testata più nome e cognome della Giornalista C, che non riportiamo per rispetto ad un’altra Sua associata), moglie del proprietario di (nome della testata) [FALSO, n.d.r. di Luna Nuova] e dunque diventata sicuramente per meriti direttore, o comunque con estrema fatica, un po' come noi . Rispondeva l’utente A: “che stoccata verso (nome e cognome della Giornalista C)
F. Angeli: “guardate i premi della (cognome della giornalista C) ma di che stiamo parlando...io a quello dell'anfass non c'arriverò mai... su quella della Lipu....sorvolo!!!!”
Utente A: “ahahhaha quanto rido per la lipu.... :-)”
F. Angeli: “quello della Lipu è meraviglioso!!!” “posso fare una domanda sulla Lipu?”
Utente A: “falla”
F. Angeli: “La domanda è: il riconoscimento della Lipu, in cosa consiste?” “Ok, mi sono informata. So cosa ha vinto con la Lipu (nome e cognome Giornalista C)
Utente A: “ha dato una mano agli uccelli in via di estinzione...”
F. Angeli “ahahahahaha” “gli uccelli le hanno dato una mano quando ha vinto il premio”.
Utente A: “è una donna fine....” “ma l'uccellin della commare c'era alla premiazione? o si è estinto?”
F. Angeli: “è sparito, con la premiata della Lipu. e con questa vi saluto”
Utente A: “ahahahaha”
Utente B: “Federica, non ci credo che non vuoi na targa per gli uccelli...che delusione...cmq quanta "povera" gente che c'è al mondo...ma queste non hanno un azzo da fare nella vita eh?”
Utente A: “hanno fatto un figlio. il pulcino pio”
F. Angeli: “ahahahaha. (nome utente B) ma io il premio della Lipu me lo compro! o meglio: l'ho già vinto quando sono venuta al mondo …. ma sti cazzi alla fine intanto fino all'8 marzo 2015 la donna dell'anno sono io e non ce n'è per nessuna
Utente B: “ne hanno presi troppo pochi, evidentemente... ti rispondo con la mia solita finezza ;-)”
Utente A: “fai un altra inchiesta ti prego”
F. Angeli: “comunque ora sul premio Lipu mi sono intestardita e voglio andare fino in fondo!!!”
Questa conversazione, ben più volgare del titolo “Il trio delle cicciottelle”, contro una Sua associata da parte di una professionista che ha preso il premio “Donna dell’anno”, è stata indirizzata ad una donna dell’informazione, volto noto ad Ostia e non solo. onale che nascondi. Sei scandaloso. Vergognati. Almeno una volta ogni due mesi. POTETE CONDIVIDERE. GRAZIE" e poi proseguiva nel definirlo “Colluso” “Fazioso” “Mister Merda” “meschino” “piccolo uomo” “mavattelapijainderculo” “Se ci sei tu ok. Basta che non ci sia (cognome Giornalista Y) che non si può leggere … Lo dice anche la barista sotto casa mia … ah dottore’ ma lei lo conosce? Beh allora lei glielo dica che nun se po’ legge sto (cognome Giornalista Y). Imparerà. E’ alle prime armi il ragazzo, si farà …" “ma del resto da uno che plaude (nome e cognome Giornalista Y), cosa ci si può aspettare?"
Intervenire sulla “realtà per creare immagini artificiose, non
parlando dei fatti e non producendo prove” è una violazione della Carta dei
Doveri. Ebbene, sempre a titolo meramente esemplificativo, Le chiediamo un Suo
parere nei seguenti casi:Ci auguriamo dunque che il Presidente voglia almeno esprimersi anche su una serie di esposti all’Ordine che presiede, presentati nel corso degli ultimi 3 anni, nei confronti della giornalista de La Repubblica Federica Angeli, che ha, ad avviso dei proponenti, violato più volte la Carta dei Doveri.
A prescindere dalle questioni penali, la cui valutazione non coinvolge il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, chiediamo a Dott. Iacopino se da un punto di vista etico e morale la Sua iscritta, Federica Angeli, abbia avuto in questi ultimi anni un comportamento consono al ruolo che ricopre.
E’ obbligo dei giornalisti osservare "la norma di legge dettata a tutela della personalità altrui", promuovere “lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti ed editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori", ottemperare al "dovere fondamentale di rispettare la persona, la sua dignità, il suo diritto alla riservatezza”, non discriminando “le persone per le condizioni fisiche o mentali e le opinioni politiche", e non scrivendo "riferimenti discriminatori, ingiuriosi e denigratori che attengono alla sfera privata" e lavorativa delle persone.
i sa che ti sei persa l'intervento del direttore di (nome della testata più nome e cognome della Giornalista C, che non riportiamo per rispetto ad un’altra Sua associata), moglie del proprietario di (nome della testata) [FALSO, n.d.r. di Luna Nuova] e dunque diventata sicuramente per meriti direttore, o comunque con estrema fatica, un po' come noi . Rispondeva l’utente A: “che stoccata verso (nome e cognome della Giornalista C)
F. Angeli: “guardate i premi della (cognome della giornalista C) ma di che stiamo parlando...io a quello dell'anfass non c'arriverò mai... su quella della Lipu....sorvolo!!!!”
Utente A: “ahahhaha quanto rido per la lipu.... :-)”
F. Angeli: “quello della Lipu è meraviglioso!!!” “posso fare una domanda sulla Lipu?”
Utente A: “falla”
F. Angeli: “La domanda è: il riconoscimento della Lipu, in cosa consiste?” “Ok, mi sono informata. So cosa ha vinto con la Lipu (nome e cognome Giornalista C)
Utente A: “ha dato una mano agli uccelli in via di estinzione...”
F. Angeli “ahahahahaha” “gli uccelli le hanno dato una mano quando ha vinto il premio”.
Utente A: “è una donna fine....” “ma l'uccellin della commare c'era alla premiazione? o si è estinto?”
F. Angeli: “è sparito, con la premiata della Lipu. e con questa vi saluto”
Utente A: “ahahahaha”
Utente B: “Federica, non ci credo che non vuoi na targa per gli uccelli...che delusione...cmq quanta "povera" gente che c'è al mondo...ma queste non hanno un azzo da fare nella vita eh?”
Utente A: “hanno fatto un figlio. il pulcino pio”
F. Angeli: “ahahahaha. (nome utente B) ma io il premio della Lipu me lo compro! o meglio: l'ho già vinto quando sono venuta al mondo …. ma sti cazzi alla fine intanto fino all'8 marzo 2015 la donna dell'anno sono io e non ce n'è per nessuna
Utente B: “ne hanno presi troppo pochi, evidentemente... ti rispondo con la mia solita finezza ;-)”
Utente A: “fai un altra inchiesta ti prego”
F. Angeli: “comunque ora sul premio Lipu mi sono intestardita e voglio andare fino in fondo!!!”
Questa conversazione, ben più volgare del titolo “Il trio delle cicciottelle”, contro una Sua associata da parte di una professionista che ha preso il premio “Donna dell’anno”, è stata indirizzata ad una donna dell’informazione, volto noto ad Ostia e non solo. onale che nascondi. Sei scandaloso. Vergognati. Almeno una volta ogni due mesi. POTETE CONDIVIDERE. GRAZIE" e poi proseguiva nel definirlo “Colluso” “Fazioso” “Mister Merda” “meschino” “piccolo uomo” “mavattelapijainderculo” “Se ci sei tu ok. Basta che non ci sia (cognome Giornalista Y) che non si può leggere … Lo dice anche la barista sotto casa mia … ah dottore’ ma lei lo conosce? Beh allora lei glielo dica che nun se po’ legge sto (cognome Giornalista Y). Imparerà. E’ alle prime armi il ragazzo, si farà …" “ma del resto da uno che plaude (nome e cognome Giornalista Y), cosa ci si può aspettare?"
1) La giornalista Federica Angeli ha sostenuto, sempre su web, nello specifico sulla sua pagina fan di facebook che è pubblica (oltre che sul suo account TW collegato a Fb, che conta oltre 28.000 follower), di aver visto enl 2014 sulla scrivania del Procuratore Capo, G. Pignatone, un avviso di garanzia per 416bis rivolto ad un cittadino impegnato da anni nel sociale. Un falso, dato che alla data odierna, 23 agosto 2016, il cittadino (di cui non riportiamo il nome per rispetto alla sua persona), non ha mai ricevuto alcun avviso di garanzia per 416bis. Non solo. Sempre questo cittadino è stato oggetto di un altro falso della Angeli, riportato non solo su web ma anche sul suo libro “Io non taccio”, e cioè che era stato denunciato dall’ex minisindaco, Andrea Tassone (PD, arrestato nell'inchiesta Mondo di Mezzo di Mafia Capitale) per “minacce”. Dagli atti della Procura Tassone aveva denunciato il cittadino per diffamazione e non per minacce e il PM Sergio Colaiocco ha chiesto l’archiviazione, archiviazione alla quale Tassone non si è opposto. La Angeli ha sostenuto per mesi e mesi di aver visto non solo la denuncia, ma anche il ‘corpo del reato’, cioè la minaccia.
2) La Sua associata, Federica Angeli, si è così espressa nei confronti dei commercianti che protestavano contro la pedonalizzazione, voluta dall’ex minisindaco arrestato, Andrea Tassone (PD), per l’assenza di concertazione e grave perdita di incassi, scrivendo: “
Come Lei ben sa, Presidente Iacopino, il giornalista “deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all'informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile. Il giornalista ricerca e diffonde le notizie di pubblico interesse nonostante gli ostacoli che possono essere frapposti al suo lavoro e compie ogni sforzo per garantire al cittadino la conoscenza ed il controllo degli atti pubblici”. A tale proposito, Le chiediamo se questo dovere sia stato violato dalla giornalista Federica Angeli ad esempio nel seguente caso (che riportiamo sempre a titolo meramente esemplificativo): n ratifica del Protocollo dell'associazione antimafia DaSud da parte della giunta municipale; l'assenza di promozione di buone pratiche nella lotta alle mafie nel Municipio X, a partire dalla gestione degli appalti pubblici; il caos sul bando delle spiagge libere e l’affidamento diretto di spiagge; la movimentazione occulta della sabbia; i lavori in somma urgenza su tutte le opere stradali; discutibili cambi di destinazione d’uso da pubblico a privato; scelte non partecipate con la cittadinanza; appalti controversi in ambito di cultura e sociale e soprattutto la poca trasparenza dell’allora amministrazione targata PD. La giornalista Federica Angeli, premiata da quella amministrazione come “Donna dell’anno”, non scriverà nemmeno una riga su tutto questo (cosa legittima), ma scriverà sulla sua pagina fan in quei giorni, rivolgendosi al minisindaco, poi arrestato, Tassone: “La migliore amministrazione che abbia mai visto” falsa l’accusa “di fare il gioco dei potenti, di gestire il bene pubblico come fosse bene privato e di fare il gioco del malaffare, proseguendo quanto avevano fatto i predecessori”. Il marcio “Non c'era e non c’è”. “Ho osservato il tuo lavoro di questi mesi. La tua onestà e il tuo dire no a pressioni e lobby non l’ho mai trovata in nessun politico”. “Vai avanti così. Sei davvero grande. Pulito. Forte. Determinato”. “Viva te e il tuo staff. Perché ci avete dimostrato che la politica è pulita. Sempre a fianco di chi si batte per il bene di un quartiere per troppo tempo abituato a favoritismi e mafiosità. Grazie a nome dei tantissimi che sono con te”. E poi ancora: “"Sono tutte cazzate. Su Andrea Tassone metto io la mano sul fuoco. È di un onestà intellettuale imbarazzante. Come è andata la questione Tassone lo sappiamo bene tutti. Poi ci sono i vili che da oltre un anno lo vogliono fuori che hanno fatto di queste intercettazioni un uso strumentale e politico di bassa lega. In ogni caso tu fidati solo della Procura. E ragiona: se ci fossero stati gravi indizi di colpevolezza contro Tassone, Pignatone lo avrebbe indagato. Non l'ha fatto. Perché Tassone è uno che la mafia la combatte davvero. Diciamo che il fatto già non sussiste. È finito nel tritacarne della stampa. A Buzzi ha chiesto di assumere a 350 euro un disgraziato di Acilia che aveva perso il posto di lavoro per raccogliere foglie. E siccome io le carte le ho lette e la giudiziaria la faccio da venti anni so di cosa parlo. Andrea Tassone è pulito." Poi, dopo le dimissioni di Tassone, avvenute prima dell'arresto del 4 giugno 2015, la Sua associata, Federica Angeli, cambia versione, affermando “di aver saputo “tutto fin dall'inizio”, ma di aver 'bluffato' per smascherarlo per poi ricambiare versione sostenendo che era stata raggirata da Tassone. Non lo aveva dunque smascherato, ma era stata raggirata. Sembra quasi un inganno della fede pubblica.
E’ obbligo inderogabile del giornalista il rispetto della verità sostanziale dei fatti. Il dovere più pregnante del giornalista e caposaldo del diritto di cronaca è il dovere di verità, considerato sia dalla L. n. 69/1963 che dalla stessa Carta dei Doveri quale “obbligo inderogabile”. Su questo punto Le chiediamo di darci la Sua opinione sui seguenti fatti (sempre a titolo meramente esemplificativo).
Ad un certo punto, sulla pagina fan di Federica Angeli è stato pubblicato un documento in formato immagine, con il seguente testo "Il documento dell'FBI con l'arresto in USA di X” (come negli altri casi non scriveremo il nome per esteso). Il documento, quasi illeggibile, riportava però chiaramente in alto a destra la seguente dicitura "Record of deportable/inadmissible alien". Dunque, non era un documento di arresto dell'FBI, bensì un documento statunitense, interno ICE, compilato da un INS prosecutor, impiegato nella 'homeland security'. Come gli operatori dell’informazione sanno, nessuna agenzia americana invia notizie a giornalisti su notizie di reato per iscritto, tanto meno su carta intestata. Tali informazioni passerebbero al limite tra le competenti forze di polizia in maniera informale in assenza di rogatoria internazionale, ma sicuramente non vengono inviate su carta intestata. La probabile soffiata da parte di un agente dell'FBI ad un giornalista ci potrebbe forse anche essere, ma non se ne comprende l'importanza della notizia nel caso specifico se non per una vicinanza e conoscenza personale e comunque una soffiata è una soffiata e non certo su carta intestata. L'FBI non si occupa di espulsioni di cittadini stranieri in prima persona, anche se ciò non toglie che possa detenere informazioni che altre agenzia producono, tipo ad esempio la polizia di frontiera oppure la 'homeland security' (come in questo caso). In tutti i casi la pubblicazione attinenti notizie riservate di persone fisiche sottostanno alla legge sulla privacy IPP negli Stati Uniti e le pene per la divulgazione di tali informazioni sono molto severe. E' difficile per gli stessi americani che lavorano in enti amministrativi sapere dai colleghi le ragioni di un rifiuto di un semplice visto e per altro loro non sono autorizzati a rivelarlo a terzi pena anche il licenziamento. Sono notizie che non possono essere divulgate al di fuori dell'ufficio competente, come in questo caso, essendo un documento interno. Inoltre, un impiegato che ha accesso a notizie attinenti la privacy è monitorato negli accessi e può venire a conoscenza di notizie solo se sono attinenti al suo lavoro. Non può fare una ricerca nei database per esempio senza essere autorizzato. Se la notizia fosse vera e la persona fosse stata espulsa per aver commesso un reato ci dovrebbe essere obbligatoriamente allegata al record una sentenza. La sentenza è pubblica (ma noi non l'abbiamo trovata), ma l'FBI con le sentenze non c'entra niente. Il record in oggetto precede caso mai la sentenza di espulsione. È di fatto il rapporto che si prepara con le notizie di reato. Aggiungiamo che il modulo della 'homeland security', viene redatto anche per chi rimane negli USA dopo la scadenza del permesso di soggiorno. Se vengono compiuti ulteriori reati nel territorio statunitense, al documento in oggetto verrebbero aggiunti degli allegati. Quindi la pubblicazione di un tale atto non è legale anche se il documento fosse vero. Non è pubblico e non è pubblicabile. Il fatto che su Internet si trovino documenti analoghi è irrilevante in quanto, come è facile verificare, non si riesce a risalire alla fonte, cioè a chi li ha postati e sono documenti identici a quello in ipotesi, documenti prodotti dall' 'homeland security' e non dall'FBI. Dunque, non è un documento di arresto da parte dell'FBI, non è pubblico e non è pubblicabile.
Proseguiamo con un altro esempio. Dal 2013 la sua associata, Federica Angeli, fa piovere patenti di mafiosità come nel periodo dei monsoni. Dare del mafioso a qualcuno senza prove è un reato. La Angeli da moltissimi mesi asserisce che Luna Nuova sia un'associazione antimafia costituitasi allo scopo di trarre profitto, arrivando a sostenere, in tandem con il Sen. del PD, Stefano Esposito, che Luna Nuova si fosse costituita parte civile alla prima udienza del processo Mafia-Capitale. L’elenco delle 52 associazioni/enti che lo hanno fatto è pubblico e ovviamente Luna Nuova non c'è, semplicemente perché non solo non è un'associazione antimafia, ma neppure un'associazione, come è ben specificato sul blog di Luna Nuova (LINK) e come ben sa la sua associata dal 2013. E’ solo un manifesto sottoscritto da oltre 900 cittadini. Non torniamo sulla questione del comunicato della Questura che riteniamo chiarita.
Sempre a proposito dell’obbligo inderogabile della verità, la sua associata, Federica Angeli, ha affermato che "Io non posso andare più in nessun stabilimento di Ostia da quando vivo così". Peccato che mentre lo scriveva frequentava un notissimo stabilimento balneare, “Il Venezia”, con la sua famiglia. Perché negarlo quando decine di persone sono state testimoni oculari? Per altro, la Angeli ha frequentato per anni lo stabilimento Village dei Fasciani (l'unico clan sino ad oggi condannato per Mafia), tanto che la Angeli ha scritto più volte sul loro conto, riconoscendone addirittura "un codice d'onore [...] perché credimi, i Fasciani sono solo più esposti di altri. E quelli con un codice d'onore vero, che i Triassi e gli Spada non avranno mai" e ottenendo apprezzamenti pubblici di Silvia Fasciani e manifestando l'interesse di scrivere un libro con loro.
Sull’uso disinvolto delle fonti della Sua associata abbiamo già parlato. Triste vedere che la battaglia che Lei, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, vuole portare avanti contro i fake sul web, abbia visto la Sua associata utilizzarli per confezionare articoli per La Repubblica, motivo per cui è stata denunciata all’Ordine per violazione della Carta di Treviso sulla tutela dei minori e della Carta dei Doveri dei Giornalisti, senza ricevere alcuna risposta (LINK). Ci chiediamo, inoltre, come molti cittadini del Municipio X, perché la Angeli sostenga che il reato di diffamazione non esista per facebook USA, cosa che, come sanno tutti, è una baggianata. Se facebook può avere un differente metro di misura sulla questione della diffamazione, ce l’ha invece molto chiaro (e su questo è rigido) nei confronti dell’incitamento all’odio. Proprio con tale motivazione la pagina della Sua assistita Angeli è stata oscurata per oltre due settimane e molti suoi post sono stati cancellati “per incitamento all’odio”, post che evitiamo di riportare perché particolarmente gravi e oggetto di indagini molto delicate da parte degli organi inquirenti.
Ci fermiamo qui. Attendiamo fiduciosi un Suo parere, nei termini e nei modi che riterrà opportuni, ma siamo certi, che come accaduto il 22/08, non mancherà di valutare quanto da noi esposto, fatti di cui abbiamo le c.d. ‘pezze d’appoggio’ e rimaniamo a Sua disposizione per la documentazione, se lo riterrà opportuno. Riportare dei fatti non è reato di diffamazione, come afferma invece la Angeli che ha qualche problema evidente con il diritto di critica. Il rapporto di fiducia tra gli organi d'informazione e i cittadini è la base del lavoro di ogni giornalista, ma anche dei cittadini che vogliono impegnarsi nel sociale. Valori di verità, di lealtà, che noi condividiamo e cerchiamo di applicare ogni giorno negli spazi di resistenza. Nessuno si deve sentire intoccabile, né può pensare di dire o fare quello che vuole impunemente, soprattutto un giornalista. Ciascuno deve assumersi la proprie responsabilità, soprattutto quelle etiche e morali, sempre e comunque. Anche sui social, appunto.