Condanniamo il clima che il Sen. Esposito in particolare, commissario del PD per Ostia, sta creando nel Municipio X.
Il territorio ha moltissime gravi emergenze di cui qualcuno finalmente dovrebbe occuparsi e non ha bisogno delle polemiche sterili e strumentali a cui i cittadini hanno assistito in questi giorni esterrefatti. Così come sono stanchi di finti paladini, di illazioni spacciate per verità e di dicerie di untori. Che il territorio sia controllato da clan mafiosi e dalla criminalità organizzata lo sanno tutti ad Ostia, nessuno escluso. Nonostante ciò, nel Municipio X molte associazioni e diversi professionisti hanno portato avanti in questi anni le loro battaglie di legalità e trasparenza sul territorio, senza comunicati o documenti di solidarietà e circhi mediatici. Molti imprenditori che hanno denunciato il pizzo sono stati lasciati completamente da soli e senza scorta. Giornalisti professionisti come Giulio Mancini de Il Messaggero non hanno ricevuto alcuna solidarietà quando il Pres. del Municipio Vizzani gli disse «La tua presenza non è gradita, pertanto potrai entrare in Municipio solo se invitato» e nemmeno quando per primo denunciò i fatti del CRAL Poste-Orsa Maggiore.
Pretendiamo che venga ristabilito un clima serio e sereno, nel quale la cittadinanza attiva e tutte le forze sociali possano operare con tranquillità e nel rispetto dei principi di democrazia e sana convivenza.
Luna Nuova, l’appello sottoscritto da oltre 400 cittadini dopo i 51 arresti di luglio 2013 dell’operazione Nuova Alba, ha avuto come obiettivo sempre e solo quello di fare una riflessione e un’analisi che ha visto impegnati e partecipi i cittadini, per cercare di far luce e chiarezza sulle pesanti responsabilità politiche e amministrative che dal 1993 hanno permesso, favorendoli, interessi leciti e no, ma, soprattutto, hanno consentito che un Patrimonio, un Bene e una Risorsa Pubblica finissero ostaggio di interessi, non solo criminali, ma dominio dei pochi. In questi giorni si è passati da un comportamento omertoso della amministrazione Tassone al protagonismo del fare del Sen. Stefano Esposito. Prima del “fare”, bisogna garantire che quel “fare” sia libero innanzitutto da ogni legame con i professionisti della mafia e dell’antimafia. La proposta di inviare l’esercito ad Ostia, oltre ad essersi dimostrata storicamente inutile nella lotta alla mafia, ci riporta echi stile “NO TAV”, che non vogliamo perché non prevedono la parola dialogo. Non è più tollerabile rimandare il confronto con tutti i cittadini e le forze imprenditoriali sui temi della lotta alle mafie, i diritti e gli strumenti legislativi, la questione deontologica e morale. Basta con questo teatrino indegno e immorale. Ostia ha bisogno di altro.
Luna Nuova - Comunicato Stampa
lunedì 30 marzo 2015
giovedì 12 marzo 2015
OSTIA, AVVISO DI GARANZIA PER IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO TASSONE
Lo scandalo della pedonalizzazione del lungomare di Ostia nel 2014 verrà ricordato per la rivolta dei commercianti, per i soldi della Regione spesi in modalità dubbia, per la raffica di multe, con conseguente rimozione, elevate contro le auto dei residenti in sosta. Ma anche per l'avviso di garanzia che ha raggiunto il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, che, solo contro tutti, ha imposto, con imbarazzante caparbietà, una patetica manifestazione estiva. Lunedì la polizia municipale di Roma Capitale ha consegnato a Tassone un avviso di garanzia da parte della Procura di Roma: "Il pm Michele Nardi ha aperto un fascicolo e sentito a verbale vigili urbani ed ispettori della Asl oltre che invitato il mini-sindaco, Andrea Tassone, ad eleggere domicilio ai fini delle indagini".
IL FATTO
A seguito della segnalazione di alcune irregolarità presenti presso i chioschi disposti nei giardini storici del Lungomare Caio Duilio, sarebbe stato rimosso un ligio ispettore dell'ASL su pressione degli ambienti politici. Tassone dovrà dunque spiegare al PM Nardi la sua versione dei fatti. L’avviso di garanzia ha dovuto attendere il ritorno dalle ferie del presidente Tassone, forse sottoposto sin dall’inizio del suo mandato ad uno stress troppo grande per lui, nonostante il periodo sia così ricco di scadenze importanti (prima tra tutte, l'inizio della stagione balneare).
Dopo la cacciata silenziosa del direttore tecnico del Municipio, Paolo Cafaggi, avvenuta appena una settimana fa, dopo il commissariamento del PD del Municipio X, anche questa vicenda si ascrive, insieme a decine di altre, nel libro della non trasparenza di questa amministrazione nei confronti dei cittadini che hanno il diritto di conoscere i fatti e non di essere amministrati da persone che li circondano di un silenzio omertoso. Non è certo questa "la miglior amministrazione" mai vista ad Ostia.
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Qui di seguito l'articolo tratto da Il Messaggero, Ed. Ostia-Litorale del 12 marzo 2015 a firma di Giulio Mancini
MUNICIPIO X - TASSONE RAGGIUNTO DA UN AVVISO DI GARANZIA
L’assessore Belmonete mette anche la parola fine ad un’iniziativa che la scorsa estate ha fatto tanto discutere e che è finita sotto i riflettori della magistratura, quella della ”riqualificazione” dei giardini storici di lungomare Caio Duilio. Il pm Michele Nardi ha aperto un fascicolo e sentito a verbale vigili urbani ed ispettori della Asl oltre che invitato il mini-sindaco, Andrea Tassone, ad eleggere domicilio ai fini delle indagini.
L’assessore Belmonete mette anche la parola fine ad un’iniziativa che la scorsa estate ha fatto tanto discutere e che è finita sotto i riflettori della magistratura, quella della ”riqualificazione” dei giardini storici di lungomare Caio Duilio. Il pm Michele Nardi ha aperto un fascicolo e sentito a verbale vigili urbani ed ispettori della Asl oltre che invitato il mini-sindaco, Andrea Tassone, ad eleggere domicilio ai fini delle indagini.
MUNICIPIO
Non si ripeterà più l’esperienza dei giardini storici del lungomare invasi dalle bancarelle e dai chioschi. Dopo la disastrosa esperienza della manifestazione ”Lungo il mare di Roma” dell’estate scorsa, il X Municipio abbandona il progetto di riconversione delle aiuole di piazza Sirio e lancia quattro bandi per dare una sistemata al verde del litorale. E’ un tesoretto di quasi 190mila euro quello messo in campo dall’assessorato all’Ambiente del X Municipio. «Si tratta di residui di bilancio del 2014 con progetti già pronti da agosto - chiarisce l’assessore, Marco Belmonte - In extremis gli uffici sono riusciti a recuperare i fondi prima che andassero in perenzione. In questo modo potremo intervenire sul verde pubblico prima dell’erogazione dei fondi legai all’approvazione del bilancio 2015». Sono quattro le gare d’appalto lanciate dal X Municipio per la ”cura del verde”: 24mila euro sono destinati alla manutenzione degli impianti di irrigazione, 70mila allo sfalcio e bonifica dei parchi dei quartieri dell’entroterra, 74mila per i giardini di Ostia, 20mila per la fornitura di giochi e panchine. «In questa fase le scarse disponibilità non ci consentono la cura delle palme sotto attacco del punteruolo rosso e la messa a dimora di nuovi alberi - sottolinea Belmonte - ma non appena sarà approvato il bilancio, i prossimi interventi saranno proprio quelli». L’assessore mette anche la parola fine ad un’iniziativa che la scorsa estate ha fatto tanto discutere e che è finita sotto i riflettori della magistratura, quella della ”riqualificazione” dei giardini storici di lungomare Caio Duilio. Il pm Michele Nardi ha aperto un fascicolo e sentito a verbale vigili urbani ed ispettori della Asl oltre che invitato il mini-sindaco, Andrea Tassone, ad eleggere domicilio ai fini delle indagini. «No, quell’esperienza non sarà ripetuta - chiarisce Belmonte - Si era puntato ad ottenere altri risultati che non ci sono stati. La formula dello scomputo degli oneri dell’occupazione di suolo pubblico in cambio della riqualificazione del verde non ha funzionato. Garantisco che i lavori, seppure in ritardo, saranno effettuati come previsto dal bando di assegnazione ma non è questo il risultato che ci aspettavamo». Tutto fermo anche per i Punti Verdi Ristoro. «Stiamo valutando attentamente il punto di equilibrio economico tra dimensioni dell’area da affidare e del chiosco da concedere - conclude Belmonte - Non vogliamo ripetere gli errori di progetti inattuabili fatti da chi ci ha preceduto».
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