Questa è la storia
patetica della mafia di Ostia che, secondo quanto dichiara Sabella, non c’entra
con “Mafia Capitale”. E poco importa che gli arresti di Ostia abbiano
riguardato le indagini di Mafia Capitale 1 e 2 del 2014, che seguono quelli di
Nuova Alba di luglio 2013. Siamo passati, sempre secondo le dichiarazioni di
Sabella, da un’immagine di Ostia che andava trattata con il Napalm “perché ci
si spara per strada”, ad una Ostia in cui la mafia è come quella siciliana
degli inizi degli anni ’90 a Palermo, che “lascia qualche cadavere in meno per
strada”. In questo bailamme mediatico che sta investendo Ostia sul tema Mafia,
orchestrato da febbraio 2015 dal PD con la venuta del commissario PD, Stefano
Esposito, il Sindaco Ignazio Marino ha dato segni sempre più evidenti di
schizofrenia.
LE TURNAZIONI
A seguito dei 51 arresti del 26 luglio 2013, operazione denominata Nuova Alba,
Marino (PD) ha avuto come unica soluzione quella di proporre la turnazione per
scardinare la Mafia dall’apparato amministrativo, in accordo, si badi bene, con
l’allora Presidente del Municipio X, Andrea Tassone (PD), poi arrestato
nell’inchiesta Mafia Capitale il 4 giugno 2015. A prendere il posto dell'Ing. Aldo
Papalini (a quel tempo responsabile dell'Ufficio Tecnico del Municipio X e
finito a processo per il caso dello stabilimento balneare “Orsa Maggiore”),
l’Ing. Paolo Cafaggi, già dirigente dell'Uffico Ambiente e Litorale del
Municipio X (cioè, l'ufficio delle concessioni balneari), già finito a processo
per concorso in abuso edilizio e falso ideologico nel 2009 e iscritto nel
registro degli indagati della Procura di Roma insieme ad Alemanno per la
vicenda del 'sale tossico', legata alla nevicata di febbraio 2012. Non contento
“Marino il duro, decapita gli uffici”, procede ad un’altra schizofrenica
turnazione. Manda via l’allora Direttore del Municipio X, Claudia Menichelli, e
nomina l'Avv. Rodolfo Murra. Passano solo 3 mesi e Marino opera un'altra turnazione. Via
Rodolfo Murra (promosso a Capo dell'Avvocatura Capitolina) e dentro l'Ing. Paolo
Sassi. La sua permanenza è breve, qualche mese. Prenderà il suo posto un volto ‘nuovo’, si fa
per dire, ad Ostia. Si tratta del Dott. Claudio Saccotelli, già Direttore del
Municipio ex-XIII, oggi X (da luglio 2002 a luglio 2008), intercettato l’8
gennaio 2004 in una equivoca conversazione con l’iracheno Sulaiman Faraj, uno
degli arrestati il 4 novembre del 2004 nella operazione Anco Marzio, che per
prima denunciò la presenza di una “associazione per delinquere di tipo mafioso”
sul Litorale romano. Rodolfo Murra, nel suo nuovo prestigiosissimo ufficio in
Campidoglio, ebbe a scrivere diverso tempo dopo sul suo blog: “... ci sono
addetti tecnici che abitano ad Ostia e che lavorano lì, ininterrottamente, da
15/20 anni, senza mai alcuna turnazione (neppure ora, che la legge
anticorruzione lo impone espressamente). La stabile e prolungatissima
permanenza in un ufficio tecnico, a contatto continuo con imprenditori ed
appaltatori, porta inevitabilmente al sospetto di contiguità inopportune, di
affievolimento dei controlli, di amicizie e rapporti incompatibili con
l’applicazione di sanzioni. Il tentativo di applicare questi dipendenti al
Casilino, all’Aurelio, onde far rigenerare il tessuto burocratico dell’Ente, si
rileva sistematicamente inutile: siamo in Italia, ed interviene la politica”.
Peccato però che mentre Murra era Direttore del Municipio X non abbia visto e
sentito nulla delle malefatte di Tassone, intercettato dai Carabinieri già dal
2013. Fine delle turnazioni.
IL COUP DE THÈȂTRE
Se, come dice Sabella, "... abbiamo il sospetto piuttosto fondato che a
Ostia la mafia abbia cercato, e in qualche settore anche ottenuto, il controllo
di alcune scelte dell’amministrazione", Marino cosa fa? Non restituisce i
30.000 euro presi durante la campagna elettorale da Buzzi, non fa alcuna
turnazione nell’apparato amministrativo, ma anzi quasi tutti riprendono il loro
posto e/o rimangono al loro posto. Il caso più eclatante è quello di Maria
Luisa Di Bacco, già funzionario amministrativo del Municipio prima XIII poi X,
referente del Municipio X della testata SPQR Sport dell’Assessore Paolo Masini
(PD), a capo della segreteria politica di Andrea Tassone, agli arresti
domiciliari, e ancora a capo della segreteria politica del delegato da Ignazio
Marino al Municipio X, l'Avv. Alfonso Sabella.
Come ha scritto un cittadino di Ostia,
“il ‘sistema’ ('mafioso', aggiungiamo noi) non potrebbe reggere senza il
sostegno, le complicità, le connivenze, il silenzio dei vari vassalli,
valvassori, valvassini, veline/i, serve e servi di un sistema
mediatico/informativo che svolge più il ruolo e la funzione di un'arma di
distrazione di massa piuttosto che quello di essere e divenire fondamentale
strumento di informazione/formazione culturale, sociale e politica... in
pratica si preferisce e si sceglie di essere e divenire serve/i per essere
funzionali ad un sistema di Potere... e c'è chi, per questo, si spaccia e/o
viene fatto passare anche per paladina/o!!!”. Vero, ma non ad Ostia. Il
Sindaco Marino è tornato a citare il rivoluzionario Che Guevara, ma nel Municipio X
rivoluzioni non se ne sono viste. Tutto sembra essersi risolto con l'arresto di
Andrea Tassone. Tassone, che è stato uomo di Paolo Solvi (UDC
e direttore tecnico del Porto di Roma, arrestato anche lui nell’inchiesta Mafia
Capitale), uomo di Buzzi, uomo di Mauro Balini (patron del Porto di Roma), uomo
di Enrico Gasbarra (PD) e nell'ultima ora uomo di Goffredo Bettini (PD), era persino
incapace, senza l’aiutino scritto da qualcuno, a sostenere una intervista. Con
chi parlasse Tassone in Municipio non si capisce, non si capisce con chi si
incontrasse in Municipio e fuori dal Municipio (tranne che con Buzzi). Secondo
la versione propinataci ogni giorno dal PD, Tassone parlava ed incontrava se stesso
per la maggior parte del tempo e qualche volta si vedeva con Buzzi. Insomma, un
moderno Teutrante.
La realtà è ovviamente un’altra: Tassone parlava con tutti, in primis con Maria Luisa
Di Bacco, con gli Assessori tutti, con i consiglieri del PD e con i capigruppo
municipali, con i dirigenti e con i comitati e le associazioni amiche, con i
balneari e con gli imprenditori. Il Capo della Procura di Roma, il Dott.
Giuseppe Pignatone, gli ha riconfermato gli arresti per pericolo di
reiterazione di atti corruttivi e il Municipio X verrà a breve sciolto per
Mafia Capitale, ma, tranne Tassone, tutti sono rimasti al loro posto, perché
ogni singolo giorno Silvia Decina (PD) e Alfonso Sabella incontrano i consiglieri
del PD e gli ex-Assessori, quasi tutti dediti a facilitare il lavoro di Silvia
Decina, la Signora “occupazione case” da 143mila euro l’anno. In fondo, come ha
sostenuto per mesi l’eroina dell’antimafia, che non ha restituito il premio di
Donna dell’anno 2014 voluta da Tassone e dalla Commissione delle elette (quasi
tutte PD) e non dai cittadini, queste persone sono "la miglior
amministrazione che io abbia mai visto". Di certo, il Capo Segreteria
Politica, Maria Luisa Di Bacco, è rimasta anche lei saldamente al suo posto,
non ha visto niente e non ha sentito niente, ma soprattutto non dice niente,
perché la reiterazione del reato è solo quella di un Sindaco ‘barbudo’ che ha
operato patetiche e schizofreniche turnazioni per lasciare ognuno al suo posto
di comando.