venerdì 31 luglio 2015

OSTIA, "SPIAGGIA LIBERA -SPQR", LIBERA-MENTE ANTIMAFIOSA

Abbiamo parlato l’anno scorso dell’associazione antimafia Libera. Abbiamo parlato in particolare dell’assenza di un loro impegno in questi anni ad Ostia circa “nomi e numeri” contro le mafie, spiegando le ragioni per cui, ad esempio, non si fossero mai interessati del Porto di Roma ("Dal Porto di Ostia a Unipol passando per Mps"), salito alla ribalta delle cronache proprio ieri con l’arresto del patròn del porto, Mauro Balini e di altre persone. Ci siamo di nuovo interessati a Libera l’anno scorso anche per un altro fatto di cronaca che ha riguardato il Faber Beach ("Faber Beach, storia di ordinaria illegalità ad Ostia e  Ostia, Faber Beach: la Libera Antimafia di Johnny Stecchino"), capitolo chiusosi con le imbarazzanti dichiarazioni di Davide Pati, Responsabile Beni Confiscati di Libera, direzione Nazionale, che non sapeva nemmeno se il Faber fosse confiscato o sequestrato ("Libera, Faber Beach: confiscato? Sequestrato? Per Mafia? No, si, boh... non lo so").
Nel frattempo Libera, insieme alla UISP, riesce a prendere in affidamento la spiaggia ex-Amanusa, che non era in odore di Mafia, contrariamente a quanto da loro affermato.  Addirittura la coop. Roy’s,  che aveva vinto il bando e gestito la spiaggia fino ad allora, è stata oggetto di basse insinuazioni e accuse da parte del responsabile di Libera, Marco Genovese, secondo il quale addirittura veniva negata “l'acqua pubblica alla clientela” e si operava  “ristorazione abusiva”.
La coop. Roy’s, pur essendo arrivata prima nel bando, ha perduto la gestione dell’Amanusa per una multa di 400 euro che era stata indultata (la Coop. Roy’s era arrivata terza nel bando precedente, bloccato in autotutela dall’ex Presidente del Municipio X, Andrea Tassone, arrestato per Mafia Capitale).
L’affidamento della spiaggia libera più bella di Ostia è andata proprio a Libera-UISP.  Inaugurata la stagione in pompa magna con tutte le istituzioni, compreso l’Assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, Libera incappa “nei controlli condotti ad Ostia dalle forze dell’ordine nei chioschi delle spiagge pubbliche. A occuparsene sono stati gli agenti del Commissariato Lido mentre il chiosco La Cayenne è stato ispezionato dai Carabinieri, presenti anche i tecnici dell’Ufficio d’Igiene e della Sicurezza sui luoghi di lavoro. La nota diramata dalla Questura informa che “in esito ai controlli effettuati risultano identificati 17 lavoratori, riscontrate 9 violazioni ed elevate sanzioni amministrative per un totale di euro 27.662 in ordine a svariate infrazioni/inadempienze tra cui si registrano: mancanza dei requisiti strutturali, inidoneità dei luoghi di lavoro, mancanza nomina medico competente, mancata corretta applicazione del piano di autocontrollo aziendale, violazione circa irregolarità delle superfici di somministrazioni, mancate emissioni di scontrini fiscali" (da Il Messaggero, Ostia-Litorale, pag. 41 - di Giulio Mancini).

Insomma, Libera-mente antimafia.

sabato 25 luglio 2015

OSTIA, MAFIA: TUTTI AL LORO POSTO DI COMANDO, ANCHE MARIA LUISA DI BACCO.



Questa è la storia patetica della mafia di Ostia che, secondo quanto dichiara Sabella, non c’entra con “Mafia Capitale”. E poco importa che gli arresti di Ostia abbiano riguardato le indagini di Mafia Capitale 1 e 2 del 2014, che seguono quelli di Nuova Alba di luglio 2013. Siamo passati, sempre secondo le dichiarazioni di Sabella, da un’immagine di Ostia che andava trattata con il Napalm “perché ci si spara per strada”, ad una Ostia in cui la mafia è come quella siciliana degli inizi degli anni ’90 a Palermo, che “lascia qualche cadavere in meno per strada”. In questo bailamme mediatico che sta investendo Ostia sul tema Mafia, orchestrato da febbraio 2015 dal PD con la venuta del commissario PD, Stefano Esposito, il Sindaco Ignazio Marino ha dato segni sempre più evidenti di schizofrenia.

LE TURNAZIONI
A seguito dei 51 arresti del 26 luglio 2013, operazione denominata Nuova Alba, Marino (PD) ha avuto come unica soluzione quella di proporre la turnazione per scardinare la Mafia dall’apparato amministrativo, in accordo, si badi bene, con l’allora Presidente del Municipio X, Andrea Tassone (PD), poi arrestato nell’inchiesta Mafia Capitale il 4 giugno 2015. A prendere il posto dell'Ing. Aldo Papalini (a quel tempo responsabile dell'Ufficio Tecnico del Municipio X e finito a processo per il caso dello stabilimento balneare “Orsa Maggiore”), l’Ing. Paolo Cafaggi, già dirigente dell'Uffico Ambiente e Litorale del Municipio X (cioè, l'ufficio delle concessioni balneari), già finito a processo per concorso in abuso edilizio e falso ideologico nel 2009 e iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma insieme ad Alemanno per la vicenda del 'sale tossico', legata alla nevicata di febbraio 2012. Non contento “Marino il duro, decapita gli uffici”, procede ad un’altra schizofrenica turnazione. Manda via l’allora Direttore del Municipio X, Claudia Menichelli, e nomina l'Avv. Rodolfo Murra. Passano solo 3 mesi e Marino opera un'altra turnazione. Via Rodolfo Murra (promosso a Capo dell'Avvocatura Capitolina) e dentro l'Ing. Paolo Sassi. La sua permanenza è breve, qualche mese. Prenderà il suo posto un volto ‘nuovo’, si fa per dire, ad Ostia. Si tratta del Dott. Claudio Saccotelli, già Direttore del Municipio ex-XIII, oggi X (da luglio 2002 a luglio 2008), intercettato l’8 gennaio 2004 in una equivoca conversazione con l’iracheno Sulaiman Faraj, uno degli arrestati il 4 novembre del 2004 nella operazione Anco Marzio, che per prima denunciò la presenza di una “associazione per delinquere di tipo mafioso” sul Litorale romano. Rodolfo Murra, nel suo nuovo prestigiosissimo ufficio in Campidoglio, ebbe a scrivere diverso tempo dopo sul suo blog: “... ci sono addetti tecnici che abitano ad Ostia e che lavorano lì, ininterrottamente, da 15/20 anni, senza mai alcuna turnazione (neppure ora, che la legge anticorruzione lo impone espressamente). La stabile e prolungatissima permanenza in un ufficio tecnico, a contatto continuo con imprenditori ed appaltatori, porta inevitabilmente al sospetto di contiguità inopportune, di affievolimento dei controlli, di amicizie e rapporti incompatibili con l’applicazione di sanzioni. Il tentativo di applicare questi dipendenti al Casilino, all’Aurelio, onde far rigenerare il tessuto burocratico dell’Ente, si rileva sistematicamente inutile: siamo in Italia, ed interviene la politica”. Peccato però che mentre Murra era Direttore del Municipio X non abbia visto e sentito nulla delle malefatte di Tassone, intercettato dai Carabinieri già dal 2013. Fine delle turnazioni.

IL COUP DE THÈȂTRE
Se, come dice Sabella, "... abbiamo il sospetto piuttosto fondato che a Ostia la mafia abbia cercato, e in qualche settore anche ottenuto, il controllo di alcune scelte dell’amministrazione", Marino cosa fa? Non restituisce i 30.000 euro presi durante la campagna elettorale da Buzzi, non fa alcuna turnazione nell’apparato amministrativo, ma anzi quasi tutti riprendono il loro posto e/o rimangono al loro posto. Il caso più eclatante è quello di Maria Luisa Di Bacco, già funzionario amministrativo del Municipio prima XIII poi X, referente del Municipio X della testata SPQR Sport dell’Assessore Paolo Masini (PD), a capo della segreteria politica di Andrea Tassone, agli arresti domiciliari, e ancora a capo della segreteria politica del delegato da Ignazio Marino al Municipio X, l'Avv. Alfonso Sabella.
Come ha scritto un cittadino di Ostia, “il ‘sistema’ ('mafioso', aggiungiamo noi) non potrebbe reggere senza il sostegno, le complicità, le connivenze, il silenzio dei vari vassalli, valvassori, valvassini, veline/i, serve e servi di un sistema mediatico/informativo che svolge più il ruolo e la funzione di un'arma di distrazione di massa piuttosto che quello di essere e divenire fondamentale strumento di informazione/formazione culturale, sociale e politica... in pratica si preferisce e si sceglie di essere e divenire serve/i per essere funzionali ad un sistema di Potere... e c'è chi, per questo, si spaccia e/o viene fatto passare anche per paladina/o!!!”. Vero, ma non ad Ostia.
Il Sindaco Marino è tornato a citare il rivoluzionario Che Guevara, ma nel Municipio X rivoluzioni non se ne sono viste. Tutto sembra essersi risolto con l'arresto di Andrea Tassone. Tassone, che è stato uomo di Paolo Solvi (UDC e direttore tecnico del Porto di Roma, arrestato anche lui nell’inchiesta Mafia Capitale), uomo di Buzzi, uomo di Mauro Balini (patron del Porto di Roma), uomo di Enrico Gasbarra (PD) e nell'ultima ora uomo di Goffredo Bettini (PD), era persino incapace, senza l’aiutino scritto da qualcuno, a sostenere una intervista. Con chi parlasse Tassone in Municipio non si capisce, non si capisce con chi si incontrasse in Municipio e fuori dal Municipio (tranne che con Buzzi). Secondo la versione propinataci ogni giorno dal PD, Tassone parlava ed incontrava se stesso per la maggior parte del tempo e qualche volta si vedeva con Buzzi. Insomma, un moderno Teutrante.
La realtà è ovviamente un’altra: Tassone parlava con tutti, in primis con Maria Luisa Di Bacco, con gli Assessori tutti, con i consiglieri del PD e con i capigruppo municipali, con i dirigenti e con i comitati e le associazioni amiche, con i balneari e con gli imprenditori. Il Capo della Procura di Roma, il Dott. Giuseppe Pignatone, gli ha riconfermato gli arresti per pericolo di reiterazione di atti corruttivi e il Municipio X verrà a breve sciolto per Mafia Capitale, ma, tranne Tassone, tutti sono rimasti al loro posto, perché ogni singolo giorno Silvia Decina (PD) e Alfonso Sabella incontrano i consiglieri del PD e gli ex-Assessori, quasi tutti dediti a facilitare il lavoro di Silvia Decina, la Signora “occupazione case” da 143mila euro l’anno. In fondo, come ha sostenuto per mesi l’eroina dell’antimafia, che non ha restituito il premio di Donna dell’anno 2014 voluta da Tassone e dalla Commissione delle elette (quasi tutte PD) e non dai cittadini, queste persone sono "la miglior amministrazione che io abbia mai visto". Di certo, il Capo Segreteria Politica, Maria Luisa Di Bacco, è rimasta anche lei saldamente al suo posto, non ha visto niente e non ha sentito niente, ma soprattutto non dice niente, perché la reiterazione del reato è solo quella di un Sindaco ‘barbudo’ che ha operato patetiche e schizofreniche turnazioni per lasciare ognuno al suo posto di comando.

martedì 14 luglio 2015

MAFIA CAPITALE, OSTIA - QUATTRO CECATI E BIANCANEVE

Andrea Tassone, ex-presidente del X Municipio agli arresti per Mafia Capitale, non era da solo. Ben cinque persone hanno sostenuto il suo operato da un punto di vista politico e amministrativo. L'articolo 361 del Codice Penale (omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale), recita chiaro: hanno omesso o ritardato di denunciare all'Autorità giudiziaria i reati di cui hanno avuto notizia nell'esercizio o a causa delle proprie funzioni. Nessuno di essi è indagato, ma la loro responsabilità è evidente. Vediamo chi sono secondo la regola Cencelli.

GIUSEPPE SESA (PD), classe ’72, è il commercialista di Tassone. Eletto consigliere municipale del PD per la prima volta nel 2008 è stato rieletto consigliere nelle elezioni del 2013, diventando capogruppo municipale del PD. Ha sempre sostenuto in aula l'operato di Tassone. Cognato di Enzo Foschi che, nelle elezioni del 2013, era coordinatore della Lista Civica Marino, poi Capo Segreteria del Sindaco Marino, e infine dimissionario perché coinvolto nelle indagini condotte dalla Procura di Rieti sugli sprechi della Regione Lazio. Sesa ha seguito in particolare con Tassone l'assegnazione dei lotti delle spiagge libere, tanto da strumentalizzare un banale lancio di un secchio di vernice contro le serrande del suo circolo PD di Ostia Levante definendolo un attentato "legato all'annullamento del bando di assegnazione delle spiagge di Ostia" (11 novembre 2013).

ANDREA STORRI (PD), classe ’70, da sempre dipendente dell'ASL Roma D. Negli ultimi mesi è stato assegnato alla UOC-Acquisizione Forniture Beni e Servizi con funzioni anche di Responsabile Ufficio Monitoraggio Gare. E’ uomo di Esterino Montino, oggi Sindaco del Comune di Fiumicino. Consigliere municipale dal 2001 al 2008, con ruolo di capogruppo (prima DS, poi Ulivo, quindi PD), dal 2011 ad oggi è stato coordinatore del PD municipale, oggi commissariato. Durante la campagna elettorale del 2013 è stato coordinatore del comitato elettorale per 'Tassone Presidente' e, seppure del PD, ha rappresentato la Lista Civica Marino presso il seggio centrale durante lo spoglio dei voti assieme al mentore di Tassone, Paolo Solvi (ex Margherita, poi PD, poi UDC), anche lui finito agli arresti per Mafia Capitale. Con Tassone, Storri è divenuto Assessore al Bilancio del X Municipio. Sin dall'inizio aveva garantito trasparenza amministrativa, ma ha terminato il suo mandato con l’arresto di Tassone per illeciti negli appalti. Oltre ai servizi per la manutenzione del verde e delle spiagge, finiti in mano alle cooperative di Buzzi, singolare il caso di via di Castel Fusano dove Storri nel 2014 ha fatto spendere tutto ciò che aveva in bilancio solo per fare tre quarti della via (1,3 milioni di euro), con dubbi procedimenti, lasciando inalterato il dissesto stradale nel resto del Municipio X. Storri non ha mai dato seguito al protocollo firmato dal Municipio con l'associazione antimafia daSud, “Municipi Senza Mafie”, che doveva garantire proprio la trasparenza degli appalti.

ANTONIO RICCI (LISTA CIVICA MARINO), classe ’59, ha cambiato casacca più volte  (DC, Verdi, IDV). Dipendente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ricoperto per più mandati il ruolo di consigliere Municipale. Tassone lo ha voluto come Presidente del Consiglio del Municipio. Pur avendo dichiarato di voler garantire la trasparenza amministrativa e la partecipazione dei cittadini, è sua la scrittura della delibera, ancora oggi in attesa di un regolamento, che vieta l'aula municipale ai cittadini. Singolare in tal senso la sua interpretazione di concedere invece l'aula per premiare un fotografo professionista della Nikon vicino ai suoi amici della Lista Civica. Anche se ha per lungo tempo militato nei Verdi ed è stato componente dal 2002 al 2008 della Commissione di Riserva della “Riserva Naturale Statale del “Litorale Romano” in rappresentanza delle associazioni ambientaliste, Ricci ha favorito senza colpo ferire al taglio di migliaia di alberi e di potature non autorizzate compiute dalle cooperative legate a Buzzi per produrre pellet.

SANDRO LORENZATTI (SEL), classe ’61, archeologo, è passato dal PLI ai Verdi per assumere la prima carica politica, dopo un passaggio nella segreteria dell'assessore della Regione Lazio Filiberto Zaratti. Coordinatore SEL Municipio X viene nominato da Tassone Vice Presidente e Assessore alla Cultura del X Municipio. Ha sostenuto all'inizio Tassone ricevendo in cambio il via libera su una serie di discutibili iniziative culturali che, tramite avviso pubblico, sono state tutte assegnate ad associazioni gravitanti intorno al Teatro del Lido, avente per riferimento un altro consigliere municipale di SEL, Filippo Lange. Sua è la sua estenuante battaglia contro l'evento 'Approdo alla Lettura', che ha visto una serie interminabile di atti amministrativi di sequestro e riapertura, intervallata dalla pessima iniziativa della pedonalizzazione del lungomare con tanto di bancarelle e biliardini, entrata anch'essa tra le indagini condotte dalla Procura di Roma. Lorenzatti, che prima di ricoprire il ruolo di Assessore si era prodotto in iniziative di impegno sociale, è il classico esempio del politico omertoso che in due anni, pur nel ruolo di vicepresidente del Municipio X, ha omesso o ritardato di denunciare le malefatte di Tassone, addirittura sostenendole quando, con Tassone spesso in vacanza, ne faceva le veci.

Il fatto che un capogruppo PD, un coordinatore municipale PD, un presidente del consiglio municipale e un vicepresidente municipale, da bravi 'cecati', non abbiano visto nulla di quanto accadeva sotto i loro occhi può far insorgere molti dubbi. Ma il caso più eclatante è quello dell’Avv. RODOLFO MURRA attuale capo dell'Avvocatura Capitolina. All'inizio del mandato di Tassone, Murra è stato direttore del Municipio X e ha praticamente ricoperto il ruolo di Biancaneve. Ricordiamo che furono proprio Tassone e Marino dopo i 51 arresti per mafia del luglio 2013, a volere Murra ad Ostia nel Palazzo del Governatorato, dove è rimasto dal 15 luglio fino al 15 settembre 2013. Murra ha continuato anche dopo la sua promozione voluta da Marino, tramite Paolo Sassi, ad interessarsi del X Municipio, ma nonostante ciò non si è mai accorto di nulla nonostante ci siano decine e decine di interpretazioni dell'Avvocatura per dare parere favorevole ad 'iniziative' di Tassone poi finite dentro le indagini della Procura di Roma. Murra ama definirsi un “guerriero”, ma ad Ostia ha dormito e vestito i panni di Biancaneve. Peccato che ad Ostia, a fianco di Biancaneve/Murra non c’erano i 7 nani, ma 4 cecati. Così mentre Murra si appisolava come Biancaneve sognando una fulgida carriera, i 4 cecati agivano, come i 7 nani, nel sottosuolo, non ostacolando Tassone, ma favorendo di fatto il suo operato. Una favola non a lieto fine per Ostia.

venerdì 10 luglio 2015

OSTIA: LA MAFIA DEL LINGUACCIUTO STEFANO ESPOSITO (PD)

Il senatore Stefano Esposito è stato scelto il 22 febbraio da Andrea Tassone per essere il Commissario del PD di Ostia, il PD più marcio di Roma che ha portato tutto il X Municipio ad essere commissariato per mafia (ma 'capitale', quella politica del PD, quella scoperchiata dalla Procura di Roma). Tassone, ex-presidente del X Municipio, è stato arrestato per mafia capitale: per questo Stefano Esposito, il linguacciuto senatore del PD che in questi giorni rischia la condanna per diffamazione contro i No-TAV, ancora lo difende. Il modo è il più becero e ormai il meno credibile ma l'unico che gli è rimasto: infangare, coperto dall'immunità parlamentare (e una dubbia scorta), chi rivela la verità sul marcio PD di Ostia. In realtà Stefano Esposito, che fonti vicine confermano aver avuto gravi problemi durante l'infanzia, sta riuscendo ad ottenere per il PD, con la sua aggressività repressa,  l'effetto opposto. Sostenuto da Repubblica tramite la giornalista Federica Angeli, con cui aveva avuto inizialmente screzi, la stessa che ha sempre sostenuto Andrea Tassone ("la miglior amministrazione che io abbia mai visto") e finta eroina antimafia che riconosce "un codice d'onore nei Fasciani" (l'unico clan di Ostia condannato per mafia), Stefano Esposito in tre mesi ha dato solo dimostrazione di voler insabbiare le indagini della Procura.
Stefano Esposito ha dato in pratica del mafioso a Renato Papagni, presidente della maggior associazione dei balneari di Ostia, per poi incontrarlo di nascosto in Senato, assieme al capogruppo PD, Luigi Zanda, per discutere della legge Bolkenstein, pochi giorni dopo, il 23 giugno, aver attaccato biecamente il M5S per un'analoga iniziativa. Insomma la mafia linguacciuta di un ciarliero e forse cialtrone Stefano Esposito accompagna quella altrettanto imbarazzante descritta dal delegato del sindaco per il X Municipio, Alfonso Sabella, che, vicino al PD, continua a sostenere anche lui l'operato di Tassone attaccando i funzionari e i dirigenti del X Municipio. E' la mafia che si è infiltrata nella politica o viceversa? Per la Procura è mafia capitale, è mafia del PD. Per il PD è invece solo una difesa disperata.

lunedì 6 luglio 2015

LA MAFIA DI OSTIA RACCONTATA DA SABELLA: MANCA TASSONE

Il Sindaco Marino ha portato alla Festa de l'Unità di Ostia Antica, due imbarazzanti personaggi a parlare di legalità: Silvia Decina (PD, ex-segretaria di Veltroni, attuale caposegreteria di Marino, comparsa nelle intercettazioni di mafia capitale) e Alfonso Sabella (assessore alla legalità, magistrato in aspettativa, noto per essersi 'distratto' durante le torture del G8 a Genova). Mancava il terzo imbarazzante personaggio, il senatore Stefano Esposito (sotto processo per diffamazione), attuale commissario del PD di Ostia, che però ha superato se stesso rilasciando il seguente comunicato stampa: "... [ad Ostia] numeri da record: migliaia i cappelletti e le ciambelle vendute in dodici giorni. Etica e legalità, donne e mafia ... questi i temi affrontati". Ha ragione Davide Barillari del M5S quando denuncia: "Quanto costa la festa ? Dove sono le fatture ? E gli scontrini fiscali?". Insomma, tra un 'cappelletto' e un altro il PD romano si è dimenticato di parlare ad Ostia di Andrea Tassone (PD), ex-Presidente del Municipio, arrestato per mafia capitale e di Francesco D'Ausilio (PD), ex-capogruppo capitolino dimessosi anche lui per mafia capitale (ancora non indagato, ma presente in decine e decine di pagine della Procura di Roma). A Ostia c'è la mafia, quella scoperchiata da Pignatone, capo Procuratore di Roma, ma Sabella (scelto per affiancare Marino dal Consiglio Superiore della Magistratura, in contrapposizione a Pignatone) ha sull’argomento idee ‘originali’. Qui di seguito, uno stralcio del suo intervento e i suoi imbarazzanti strafalcioni.

“Grazie a tutti di essere intervenuti, siamo qui nello splendido parco vicino alle rovine di Ostia Antica. Io vorrei partire sulla base di alcune cose che ho sentito in questi giorni. A Ostia la mafia non esiste. Al Parco dei Ravennati faceva tanto freddo quindi Baficchio e Sorcanera so' morti di polmonite (1). Ci sono tanti fenomeni di autocombustione in questa città per cui molto spesso le cose bruciano (2). La magistratura, i giudici comunisti della Cassazione hanno detto che qua ci sono associazioni mafiose, ma in realtà non è così (3). Ci troviamo in un paese normale, in un mondo assolutamente tranquillo. Questa forse è una visione che io dovrei darvi perché l'abitudine è quella, non possiamo dire a Ostia c'è la mafia e quindi stiamo denigrando questo territorio (4). Il negazionismo purtroppo e ve lo dico sulla base dell'esperienza è quello che ha fatto sempre più male (5). Sono le stesse cose, le stesse parole che si dicevano al Circolo della Vela a Palermo negli anni '60 i notabili palermitani... Ostia grazie a Dio non è ancora così, non è così e non sarà così. Però occorre non sottovalutare affatto quello che è accaduto in questa città... Il sindaco mi ha dato il compito in qualche modo di provare ad amministrare per un breve periodo questo territorio e ci stiamo provando con grave sacrificio... è chiaro che non possiamo essere lasciati soli abbiamo bisogno di un grande supporto (6)”

(1) Nel 2011 Giovanni Galleoni (detto il Baficchio) e Francesco Antonini (detto il Sorcanera) furono uccisi in via Forni a Nuova Ostia distante diversi km dal Parco dei Ravennati di Ostia Antica.
(2) Sabella si riferisce alle critiche ricevute per la sua solidarietà espressa dopo due dubbi incendi, da lui spacciati senza esitazione per attentati mafiosi: quello del locale Quore Matto (ma ad andare a fuoco è stata la porta della vicina e non quella del locale) e di un'edicola a Nuova Ostia, che non pagava per l'occupazione del suolo pubblico e appena sfiorata dalle fiamme. La mafia dunque fa cilecca col fuoco quando si tratta del PD. Entrambe le attività infatti appartengono ad esponenti del PD locale: Giovanni Zannola (ma non risulta ufficialmente socio di Quore Matto) e Sabrina Giacobbi (responsabile del circolo PD di Nuova Ostia, che non ha pagato per oltre dieci anni l'affitto al Comune di Roma, circolo che oggi è stato fatto chiudere).
(3) A Ostia l'unica condanna per associazione mafiosa è quella del clan Fasciani e le uniche indagini in corso per associazione mafiosa sono quelle di mafia capitale che coinvolgono Tassone. Sabella confonde la criminalità con la mafia: forse dovrebbe ripassare l'articolo 416bis del codice penale.
(4) Sabella è stato nominato Assessore il 23 dicembre 2014 dopo gli arresti di Nuova Alba di luglio 2013 e quelli di mafia capitale 1 del 3 dicembre 2014 e spostato poi ad Ostia il 29 aprile 2015, dopo cioè le forzate dimissioni di Andrea Tassone. Sabella non scopre nulla perché anche mafia capitale 2 (4 giugno 2015) è frutto di indagini condotte dalla Procura di Roma negli anni 2013-2014.
(5) Sabella usa in maniera impropria il termine 'negazionismo'. Forse voleva dire ‘la negazione dell'esistenza della mafia’, ma sappiamo quanto stia a cuore al PD che la mafia sia ‘nera’.
(6) Sabella usa una frase infelice, la stessa impiegata da Tassone prima degli arresti per mafia capitale: "A Ostia c'è la mafia, mi dimetto...non pretendevo carri armati ma almeno una mazza fionda, il sindaco Marino ci ha lasciati soli".

Auguri sinceri a Sabella.
(qui, il video)