Fasciani, Spada... arrestati. Invece i due fratelli Triassi, Vito e
Vincenzo sono stati scarcerati a metà settembre 2013, loro, i
luogotenenti dei Cuntrera e Caruana, potente famiglia mafiosa siciliana
che ricopre una posizione chiave nel traffico di stupefacenti e nel
riciclaggio di denaro sporco. Non solo. La potente famiglia del paesone
di Siculiana avrebbe gestito da sempre il
controllo dei chioschi e delle attività sul litorale di Ostia (vedere
nei commenti le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Sebastiano
Cassia). I fratelli Vincenzo e Vito Triassi, originari di Siculiana ma
da tempo residenti ad Ostia, sono rispettivamente sposati con Felicia e
Nunziata Caldarella, figlie di Santo, condannato per associazione
mafiosa con i siculianesi Pasquale Cuntrera e Alfonso Caruana.
Oggi
l'egemonia del PD in termini politici (Governo, Regione, Comune di Roma,
Municipio di Ostia) e in termini antimafia (la Rosy Bindi è p.es. dal
22 ottobre 2013 presidente della Commissione parlamentare antimafia)
dovrebbe spiegare cosa ci faceva Walter Veltroni (sindaco di Roma) e il
suo delegato al litorale, già presidente del Municipio di Ostia (Paolo
Orneli) con Vito Triassi su una delle spiagge libere del litorale. Per
finire, lo stesso PD dovrebbe spiegarci perché ad oggi le spiagge in
mano ai Triassi hanno avuto una proroga delle concessioni balneari fino
al 2020.
(foto tratta dal sito www.nottecriminale.it)
Il
collaboratore di giustizia Sebastiano Cassia ha raccontato così ai
magistrati le verità sulla criminalità organizzata sul litorale di
Ostia. "I Triassi sono i luogotenenti di Gaspare, Pasquale e Paolo
Cuntrera e per loro gestiscono il traffico di cocaina
e l’usura. Ho avuto modo di incontrare due volte i fratelli Cuntrera a
casa dei Triassi: una volta a casa di Vito, l’altra da Vincenzo, nel
2006/2007, ed ho avuto modo di constatare che i Cuntrera davano ordini
ai Triassi rispetto al traffico di cocaina ed all’usura. Per due volte,
una direttamente una tramite i Triassi, mi venne chiesto dai Cuntrera di
commettere per loro degli omicidi nei confronti dei rappresentanti
della famiglia Spada di Ostia, dediti in prima persona alle attività
delle estorsione e dell’usura. Io non ho potuto dire direttamente no, ma
ho temporeggiato. Fino a quel momento, dato il mio rapporto passato con
il mio capo Benedetto Spadaro, si dava per scontato che nella
contrapposizione Triassi - Fasciani io sarei stato dalla parte dei
siciliani. In quel periodo e tuttora Michele Senese sta dalla parte dei
Fasciani, anche per il fatto che hanno interessi comuni nel campo della
cocaina: fanno forniture comuni e poi ciascuno vende per conto proprio,
Fasciani su Ostia e Senese al Quadraro".
Un'imposizione,
quella che volevano mettere in atto i fratelli Triassi, alla quale i
Fasciani non sono rimasti a guardare. Nel 2007 e nel 2011, infatti,
rispettivamente Vito e Vincenzo Triassi sono stati vittime di agguati e
intimidazioni. A raccontarlo ai giudici è stato sempre il collaboratore
Cassia, che durante un interrogatorio ha detto che "il ferimento di Vito
Triassi nel 2007 è stato eseguito per motivi legati alla gestione dei
'chioschi' sul lungomare di Ostia. Il contrasto, in particolare,
riguardava lo stabilimento dei Vigili urbani sul lungomare Toscanelli.
L’attentato a Vincenzo Triassi, invece, è maturato per ragioni connesse
esclusivamente alla cocaina. I Triassi sono stati quindi estromessi
dagli interessi criminali di Ostia che attualmente sono gestiti dagli
Spada e dai Fasciani, che gestiscono anche alcuni appalti". (da: Agrigento Notizie)
"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)
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