martedì 8 dicembre 2015

OSTIA, BARILLARI (M5S): TALPE E INTIMIDAZIONI

LA TALPA DAL MUSO STELLATO
Non scriveremo alcuna retorica frase di solidarietà sulla grave intimidazione ricevuta da Davide Barillari (M5S) perché Davide Barillari sa da tempo che siamo dalla sua parte e perché non abbiamo bisogno di alcun protagonismo o di schieramenti politici. Siamo però costretti ad esprimerci su questo grave episodio perché lo sciacallaggio è sempre presente e sempre proveniente dalle stesse persone che hanno intimidito fino a ieri Davide Barillari. Ci riferiamo alla peggior parte del PD di Ostia oggi rappresentato da un senatore piemontese toccato da vicino da fatti di 'ndrangheta (Stefano Esposito, già condannato per diffamazione) e da una giornalista di Repubblica (Federica Angeli, anch'essa pregiudicata per diffamazione) che hanno intimidito con la diffamazione Barillari in tutti i modi, definendolo addirittura colluso con i "clan mafiosi di Ostia". Premesso che l'unico clan mafioso di Ostia, riconosciuto tale per sentenza, è quello dei Fasciani, premesso che il Village (stabilimento balneare dei Fasciani) è stato da sempre frequentato da Federica Angeli che aveva ottimi rapporti con tutta la famiglia Fasciani, giungiamo a due conclusioni.
La prima, che se Barillari viene intimidito per la sua lotta per la legalità, come riconosciuto da tutti coloro che gli hanno espresso solidarietà, allora non era vero che fosse colluso con i "clan mafiosi di Ostia". La seconda, che se è accaduto proprio a Barillari, deve essere qualcosa che lo coinvolge in prima persona.
L'atto di denuncia più pesante fatto da Barillari è stato il coordinamento dei contributi raccolti per la redazione della relazione "Mafia e litorale romana: il caso Ostia", presentata lunedì 7 settembre 2015 in Campidoglio (Palazzo Senatorio, Sala del Carroccio ore 11:00), in cui erano presenti e sono intervenuti (nell'ordine): Daniele Frongia (consigliere del Comune di Roma), Marcello De Vito (consigliere del Comune di Roma), Michele Giarusso (Senatore), Davide Barillari (consigliere della Regione Lazio), Paolo Ferrara (ex.consigliere del X Municipio), Silvana Denicolò (consigliere della Regione Lazio), Carla Ruocco (Deputato), Gianluca Perilli (consigliere della Regione Lazio). Tutti d'accordo nel sostenere quanto davanti ai microfoni dichiarato da Barillari in conferenza stampa: "Io vorrei ringraziare innanzitutto i cittadini, le associazioni, le forze dell'ordine attuali e in pensione che hanno contribuito a scrivere questo documento. Questo documento è del M5S ma è come se l'avesse scritto Ostia". (il video)

Poi il documento ha avuto bizzarre vicende in quanto le indiscrezioni pubblicate da un quotidiano sul contenuto della relazione riguardante Federica Angeli, Stefano Esposito e soprattutto l'associazione 'antimafia' Libera, hanno scatenato il putiferio da parte del PD contro Barillari. Chi abbia fatto uscire il documento da dentro il M5S, non pubblico e non ancora consegnato alla Commissione Parlamentare Antimafia, non si sa. Chi lo abbia fatto giungere nelle mani della Angeli, di Esposito e di Libera (cioè del PD), non si sa. Fatto è che il documento è stato rivisto dal M5S. epurato delle parti scomode per il PD e consegnato solo il 4 novembre presso la Commissione Parlamentare Antimafia, presieduta da Rosy Bindi (PD), che non è un organo giudicante ma solo un ente che dovrebbe indagare sul rapporto tra mafia e politica riferendo con regolarità l'esito dei lavori in Parlamento. Dunque, c'era tutto l'interesse del M5S di chiarire i rapporti sul territorio di Ostia tra PD e mafia, soprattutto dopo l'arresto del presidente del X Municipio, Andrea Tassone (PD), legato in maniera molto stretta sia a Federica Angeli che a Stefano Esposito, nonché a Libera.

Lo stesso interesse lo avevano tutti coloro che avevano collaborato con il M5S per stendere la relazione sui fatti di mafia occorsi ad Ostia, in particolar modo quelli tra mafia e politica. Invece i capitoli che interessavano Federica Angeli, Stefano Esposito, Libera e alcuni componenti della giunta Tassone ma anche suoi collaboratori, sono stati stralciati dalla nuova relazione del M5S depositata da Roberta Lombardi il 4 novembre presso la Commissione Parlamentare Antimafia (anche se la Lombardi non ne è una componente). Si è detto che la versione originale fosse una 'bozza'.

Il lavoro della 'talpa' era andato a buon fine, sgretolando quello di Barillari, di Frongia, di Giarrusso, di Ferrara, di De Vito e di tutti gli altri, esponendo Barillari agli insulti intimidatori più pesanti mai visti da parte di Federica Angeli e Stefano Esposito. Non solo, ma la nuova relazione del M5S (mai resa pubblica, dunque segreta) è stata utilizzata martedì 1 dicembre 2015 per un comunicato stampa del M5S in cui si chiede alla Commissione Parlamentare Antimafia "di indagare su tutte le associazioni antimafia di Ostia", dimenticando che la Commissione non può divulgare documenti segreti (art.6, comma 3, legge 132 del 4 agosto 2008). Chi ha firmato quel comunicato, non si sa, ma è uscito in concomitanza con l'intimidazione per la quale tutti oggi esprimono solidarietà a Davide Barillari. Un comunicato che rappresenta un'altra forma di intimidazione, perché è chiaro l'attacco alle associazioni che avevano collaborato, coordinate da Barillari, con il M5S.

Davide Barillari si è speso per sentire Ostia, per portare in Commissione Parlamentare Antimafia una relazione completa, ascoltando cittadini, associazioni e forze dell'ordine, coinvolgendo tutto il M5S di Ostia, del Comune e della Regione, portando in conferenza stampa il Senatore Giarrusso. Un lavoro di squadra non la singola 'vomitata' di uno squallido elemento come Stefano Esposito che difende il marcio del suo PD insultando e intimidendo un territorio di cui non conosce nulla se non la versione di una imbarazzante giornalista, Federica Angeli, da sempre in consorteria con Andrea Tassone, arrestato. Tutto per salvare un marcio PD.

Tanto dovevamo per chiarezza d'informazione e attendiamo, unico mancante, l'espressione di solidarietà a Barillari del deputato Francesco D'Uva (M5S), componente della Commissione Parlamentare Antimafia, visto che il 5 agosto di quest'anno è stato così solerte a sottoscrivere un documento per il presunto e "allarmante incremento degli atti di ostilità nei confronti dei giornalisti", in realtà un dubbio reportage di un dubbio 'osservatorio' del PD.

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