martedì 26 agosto 2014

LE LEZIONI DI GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI (8) - «Cui prodest scelus, is fecit» (Seneca)



Prima del Flash-mob del 23 settembre 2013

“di mafia di balini del perche non ha fatto niente fino a oggi e del perche vi ha negato l aula e li si brucia alla luce della lettera di oggi. Abbiate fuducia … almeno come professionista, e difficile che sbagli un colpo quando lavoro non lo dico con presunzione, ma perche e l unica cosa che so fare bene. ma bene bene. […] sono certa che tu stia capendo bene politicamente il mio "gioco" non si puo non prendere le distanze dopo quello che mandero in onda ma non lo faccio per difendere luna nuova lo faccio per sconfiggere la pochezza umana”.

“Ragazzi scusate devo chiedervi una enorme cortesia. Sabato uno del gruppo puo riprendere con una videocamera quello che accadra attorno al flash mob? Facce persone insomma...qlc di voi puo farmi questo favore? Pensavo di venire vestita da cowgirl con cappello e fondina... Bello conoscervi. Grazie a tutti. Ci vediamo sabato. Un grande abbraccio a tutti”.


Dopo il Flash-mob


“Ragazzi io vorrei fare una donazione al gruppo, vuole essere un incentivo al vostro impegno serio che spero prosegua. Lunedì se qualcuno del gruppo è disponibile a incontrarmi io ci tengo a fare questa cosa. Un abbraccio a tutti. Ovviamente a due condizioni: 1) voglio diventare socio "onorario" con tanto di foto con cappello da cowgirl 2) voglio una rendicontazione dettagliatissima (e quando dico dettagliatissima intendo anche il centesimo, tipo 1.99 per matita con punta rosa usata per evidenziare la punteggiatura del volantino Ar/784) di ogni spesa, in fila per tre col resto di due.... Siamo intesi???”
firmato, Titolo accademico, nome “Antimafia” cognome
“p.s. Non mollate ragazzi ok? Promesso?”


Dopo l’Assemblea Pubblica del 5 ottobre 2013


“Organizziamo in settimana una pizza tutti insieme? Tipo mercoledì???
Brindiamo alla mia targa e alla NOSTRA assemblea. Che meravigliosa serata insieme a voi. grazie di cuore. davvero ragazzi. un bacio grande”
“[…] io ho detto solo la verita e raccolto l impegno di chi sta mettendo l anima in un progetto senza alcun tornaconto … fermo restando che vi adoro e che ieri sera sono stata benissimo e per questo non vi ringraziero mai abbastanza … come vorrei avervi sotto la giacca li con me”

Purtroppo e' gia' capitato che la mia "faccia" sia stata "sfruttata", a mia insaputa, da associazioni e personaggi poco seri da cui poi ho preso le distanze”.


UN VIDEO DA NON PERDERE, PER NON DIMENTICARE  ...






"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)


domenica 24 agosto 2014

LIBERA (E) LA MAFIA AD OSTIA

L’antimafia esiste laddove esiste la mafia.  Un presidio di Libera esiste, giustamente, da molti anni ad Ostia, nonostante solo il 26 luglio 2013 sia stato contestato per la prima volta nella storia della Capitale il reato di 416bis. Giustamente, perché la mafia ad Ostia è radicata da moltissimi anni, come l’inchiesta “Anco Marzio”, poi insabbiata, aveva evidenziato già dieci anni prima (La denuncia di un ex poliziotto).

L’antimafia, quella seria, è tale solo se si fanno denunce su fatti e situazioni specifiche, se si fanno nomi e cognomi. Appelli, proclami, passerelle, fiaccolate, incontri pubblici lasciano il tempo che trovano nelle acquasantiere. L’antimafia, quella seria, non può essere ricattabile o asservita al potere, che sia politico, finanziario o di altra natura. L’indipendenza è un requisito fondamentale per portare avanti la lotta alla corruzione ed alle storture della politica e delle Pubbliche Amministrazioni. Poteva dunque il presidio di Libera ad Ostia, intitolato a Carlo Siani, denunciare in questi anni cosa stava accadendo, ad esempio, in due grandi appalti finiti sotto la lente della magistratura, come il Porto di Roma o il Polo Natatorio?

LIBERA E UNIPOL
Qualche dubbio ci viene visto che sul sito del Gruppo Unipol campeggia il logo dell’associazione antimafia Libera nella pagina dedicata alle partnership (Unipol Partnership Libera), “da oltre dieci anni, Unipol sostiene Libera”. Grazie a questa ‘partnership’  Libera ha goduto di oltre 1 milione di euro  versati dalla Unipol in soli 6 anni (per gli altri anni non è dato sapere). La Unipol non brilla per eticità e trasparenza, basta ricordare il caso “Bancopoli” che ha visto coinvolti i c.d. “furbetti del quartierino”, Piero Fassino e l’ex governatore Antonio Fazio, con l’accusa di “ricettazione, millantato credito e rivelazione di segreti d’ufficio” (lo scandalo "bancopoli").
Ma l’ultimo episodio in ordine di tempo è  l’ “operazione Unipol sulla disastrata galassia ligrestiana di Fonsai” che ha portato ad un “avviso di garanzia per aggiotaggio ai danni di Carlo Cimbri (Amministratore Delegato e Direttore Generale di Unipol), operazione a livello «di sistema», visto che a progettarla e a gestirla è stata soprattutto Mediobanca” (Operette immorali tra Carige e Unipol) . “In una telefonata intercettata dalla squadra mobile di Roma, l'ex ministro dell'Economia in scia alle indiscrezioni (mai confermate) sulla tangente da 1,5 miliardi per Antonveneta, suggerisce al socio Dario Romagnoli di farsi avanti con il Monte dei Paschi per farsi assegnare una consulenza. L’avvocato Dario Romagnoli è stato intercettato per mesi dalla Squadra Mobile di Roma, diretta da Renato Cortese, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma che ha portato all’arresto di 51 appartenenti alla mala che domina su Ostia. Romagnoli era in contatto con Mauro Balini, il ricco presidente del Porto turistico di Ostia che, pur non essendo indagato, secondo i pm “ha molto da nascondere attese le sue interessenze inquietanti con ambienti malavitosi”. Balini è legato a Cleto di Maria, “noto pregiudicato con precedenti per traffico di stupefacenti” e mantiene la famiglia del detenuto Roberto Giordani, soprannominato “Cappottone”, ma ha frequentazioni trasversali”. ( Dal Porto di Ostia a Unipol passando per Mps). “Il presidente del porto turistico Mauro Balini, legato secondo i magistrati all'ex banda della Magliana, vuole 100 milioni per ampliare il bacino. E che fa? Chiede al suo amico generale Spaziante di procurargli un documento che lui provvederà a falsificare. Il generale, sull'attenti, esegue e il 4 ottobre 2012 consegna il documento. Un narcotrafficante internazionale lo trasforma in falso. E una volta taroccato, l'atto viene consegnato all'Agenzia delle Entrate, l'ente che può destinare un bene demaniale ai privati. Qui entra in scena Romagnoli, l'avvocato dello studio Tremonti, l'intermediario che deve favorire il finanziamento dell'Unipol. Con l'inseparabile generale, l'11 dicembre si reca a Bologna, ma le notizie dell'Unipol non sono buone. Così la coppia — secondo le carte dell'antimafia — chiama in aiuto Tremonti in persona. All'inizio del 2013 ci sono già i soldi e il socio: "Italia Navigando", partecipata da "Sviluppo Italia" e quindi dal Tesoro, secondo gli investigatori, si affida al Generale della Guardia di finanza Emilio Spaziante, fino a poche settimane fa comandante in seconda delle Fiamme Gialle. La squadra mobile ritiene “quanto meno verosimile che Mauro Balini, Emilio Spaziante e Dario Romagnoli siano accomunati da uno spirito collaborativo di natura illecita” (Guardie e ladri il doppio gioco degli uomini della finanza). Mauro Balini è persone molto conosciuta ad Ostia, tanto che l’attuale presidente del Municipio X, Andrea Tassone (PD), dichiarerà, in un’intervista a La Repubblica, a pochi settimane dalla sua elezione, che “Mauro Balini è amico mio”.

Unipol però è anche all’interno del Polo Natatorio di Ostia, finito nello scandalo dei Mondiali di Nuoto Roma ’09, un’inchiesta ancora aperta che ha visto pesanti ombre anche della camorra sugli appalti (Nuoto le mani della camorra sugli appalti), ma anche pressioni di “gruppi di potere” sul Sen. Paolo Barelli (Presidente FIN, Federazione Italiana Nuoto)  (Malavita al Polo Natatorio di Ostia o altro?). Il gruppo assicurativo ha infatti firmato un accordo a fine 2011 con la FIN per divenire “main sponsor” per gli anni 2012, 2013 e 2014 (che sarà rinnovata per altri 3 anni), e offrendo la copertura assicurativa per i rischi connessi all'attività sportiva di oltre 170.000 persone. Parliamo di numeri importanti. E’ per questa ragione che campeggia spesso la pubblicità della Unipol sulla facciata del Polo Natatorio di Ostia e la ragione per cui questo impianto pubblico viene concesso alla Unipol (ma non ai cittadini o alle associazioni del territorio) per riunioni aziendali e convention.

LIBERA E IL CAPPELLO IN MANO
Poteva dunque Libera liberamente occuparsi di questi due scandali? Poteva Libera liberamente fare nomi e cognomi? I dubbi sono legittimi, ma una certezza l’abbiamo: non ne ha mai parlato.
 
L’ultima attività registrata, il 2 dicembre 2011,  è stata una contestatissima fiaccolata (Perché non partecipiamo alla fiaccolata) dal titolo “Liberiamo Ostia dalle Mafie” dopo l’uccisione di due boss a Nuova Ostia, “Baficchio e Sorcanera” (Roma mejo de Chicago). Poi il nulla, a parte lezioni, corsi e concorsi, gestione “liberamente legale” di un famoso punto di ritrovo del Litorale romano (cautelativamente in amministrazione giudiziaria per sospetto di bancarotta fraudolenta e non per mafia, v. LINK), partecipazione a bandi per l’affidamento delle spiagge comunali.
Silenzio di Libera non solo sui maxi appalti, ma anche sulla non ratifica del protocollo dell'associazione antimafia DaSud da parte della giunta municipale, all'assenza di promozione di buone pratiche nella lotta alle mafie nel nostro territorio da parte dell’amministrazione, a partire dalla gestione degli appalti pubblici, al caos sul bando delle spiagge libere (a cui però Libera ha partecipato), all’affidamento diretto di spiagge (dove Libera ha partecipato), al
rinnovo di concessioni demaniali finite sotto inchiesta come il chiosco Akuna Matata, alla movimentazione occulta della sabbia, ai lavori in somma urgenza su tutte le opere stradali, ai cambi di destinazione da pubbliche a private, alle scelte non partecipate, ad appalti discutibili in ambito di cultura e sociale e soprattutto alla poca trasparenza dell’amministrazione municipale.

Come ha scritto la Casa della legalità in un articolo molto interessante e puntuale (Che Libera si faccia un bagno di umiltà) “se Libera compie delle scelte non può pretendere che queste siano insindacabili, immuni da rilievi e critiche. Se ne faccia una ragione. La si può pensare diversamente e si possono avere metodi di lavoro diversi, ricordarlo, affermarlo non è un ‘offesa’ o una ‘diffamazione’ ... e quindi a doversi fermare per un'attenta e seria analisi ed autocritica non è lo ‘Stato’, ma proprio Libera”.

Perché qualche dubbio, sull’ “unica associazione antimafia seria” ce l’abbiamo anche noi.


"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)

LE LEZIONI DI GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI (7) - «Cui prodest scelus, is fecit» (Seneca)


"[…] sono i politici che vanno a casa dei capimafia, a chiedere pacchetti di voti in cambio di appalti … Tutti ci conosciamo e nessuno può dire di non sapere chi è il mafioso … Non puoi dire che non sai chi è il mafioso, chi è il faccendiere, chi è il politico, chi è la persona onesta. Lo sappiamo tutti … Perché il capomafia interviene anche sulla ristrutturazione di un marciapiede da 20.000 euro? Con tutti quei soldi si interessa pure di un marciapiede? Sì, perché lui farà lavorare per venti giorni cinque padri di famiglia per quel lavoro, e quando sarà ora di votare quei cinque padri di famiglia si ricorderanno di votare per il candidato prescelto dal capomafia Quando si fanno le liste … si inserisce nella lista scientificamente un rappresentante della famiglia … Quando io ti presento, ti metto in una lista un rappresentante, un cugino alla lontana … Noi lo mettiamo, poi, se ci scoprono, va bene, ma intanto abbiamo governato due o tre anni. Poi cadiamo dalle nuvole e diciamo che non sapevamo chi fosse questa persona. … Questo è un problema di etica, di morale e di deontologia dei politici e di chi fa le liste, perché non può dire che non sa … Il politico non può dire che non sapeva chi fosse questa famiglia mafiosa o che non sapeva che quell’altra fosse mafiosa. Stiamo scherzando? Scientificamente, si opera così. Le liste vengono fatte con questi criteri, non in base alla competenza o all’amore per la politica, ma al numero di voti che uno porta. Questo è un problema che riguarda tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.” (N. Gratteri, in Commissione Antimafia)

Il giornalista scrive con disprezzo "142 (voti, n.d.r.) per l'esattezza"

(peccato che fossero 146, "per l'esattezza")
"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)

venerdì 22 agosto 2014

LE LEZIONI DI GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI (6) - «Cui prodest scelus, is fecit» (Seneca)


LIBERA-MENTE GIORNALISTA: QUALCHE VERITA’ CHE NON VI DICONO SU “L’UNICA ASSOCIAZIONE ANTIMAFIA SERIA”

“Ha visto come lavorano le vere associazioni antimafia? Quelle il cui scopo non è avere appalti o poltrone politiche? L’unica associazione ANTIMAFIA seria è LIBERA!” (Il giornalista)

Fino alle scorse elezioni politiche la direttrice di Libera, massima carica dopo quella di Don Luigi Ciotti, è stata Gabriella Stramaccioni, che nei lunghi anni di direzione ha ricoperto in contemporanea quella di componente della direzione nazionale di Rifondazione Comunista, partito dove lavorava. Alle scorse elezioni si è candidata con Rivoluzione Civile come capolista in alcune regioni del sud. Dopo l’insuccesso elettorale è tornata ad occupare il suo posto di dipendente di Libera e continua ad essere tra le principali collaboratrici di Don Ciotti, partecipando ad incontri pubblici, nelle scuole ecc.
Alle scorse elezioni politiche si è candidato Davide Mattiello, poi eletto nelle file del PD alla Camera dei Deputati. Mattiello è stato per anni referente di Libera in Piemonte ed era considerato il braccio destro di Don Ciotti e all’atto della candidatura era responsabile nazionale dei Presidi di Libera e notoriamente vicino a Piero Fassino. L'attuale direttore di Libera è Enrico Fontana, già consigliere regionale dei Verdi , poi direttore di Nuovo Paese Sera, attualmente nelle file del partito di SeL. Presidente onorario di Libera è Nando Dalla Chiesa già parlamentare della Repubblica. Questo solo per citare il vertice dell’ “unica seria associazione antimafia il cui scopo non è avere appalti o poltrone politiche”. La base di Libera pullula di politici come i funghi dopo la pioggia nei boschi.

LIBERA-CI DAL MALE DELLE POLTRONE, AMEN
"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)

giovedì 21 agosto 2014

LE EZIONI DI GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI (5) - «Cui prodest scelus, is fecit» (Seneca)



LE MENZOGNE

Spett.le Repubblica,
una delle vostre giornaliste, la Sig.ra Federica Angeli [...] giornalista presso il quotidiano “La Repubblica” dal 1998 come cronista di nera e giudiziaria, [...] ed iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Lazio dal 18/07/2006, usa da mesi in maniera imbarazzante la sua bacheca di Facebook ed ogni occasione pubblica e privata per diffamare la mia persona con chiaro fine persecutorio, dichiarandosi sempre una "giornalista di Repubblica".

Pur avendo più volte invitato la Sig.ra Federica Angeli a un decoroso comportamento, conforme al codice deontologico dei giornalisti, sono stato costretto a denunciarla ben tre volte, con la conseguente apertura di indagini da parte della Procura di Roma nei suoi confronti.

In particolare, la Sig.ra Federica Angeli sostiene che io avrei minacciato l'attuale presidente del Municipio X, Andrea Tassone, che mi avrebbe "denunciato per estorsione". La Sig.ra Federica Angeli sostiene anche di "avere le prove" e che presto "ne parleranno tutti i giornali".

Avvalendomi dell'art.335 cc.3 e 3bis c.p.p. (richiesta 9254/2014) sono in possesso del certificato riportante la comunicazione delle iscrizioni nella fase delle indagini preliminari, attestazione redatta in seguito a consultazione del Re.Ge. terminata alle ore 10:04 del 21 agosto 2014 nella quale (firmata dal Canc.re Dott. Gianfrancao Catenazzo) non risulta alcuna denuncia a me fatta per estorsione o intimidazione o per minacce, tantomeno dal presidente del Municipio X.
Resta inteso che non ho carichi pendenti e che sono incensurato.

Per quanto sopra premesso,

SI DIFFIDA

il quotidiano Repubblica dal ritenere veritiero quanto dichiarato dalla Sig.ra Federica Angeli riservandomi ogni azione legale per danni subiti e subendi nei confronti del quotidiano Repubblica stesso qualora venga ignorata questa mia comunicazione, chiedendo altresì un intervento disciplinare nei confronti della Sig.ra Federica Angeli che coinvolge nelle sue farneticanti affermazioni la credibilità del quotidiano Repubblica.

Tanto si doveva per maggior informazione.

dr.Ing. Andrea Schiavone
"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)

mercoledì 20 agosto 2014

LE LEZIONI DI GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI (4) - «Cui prodest scelus, is fecit» (Seneca)


Ennesimo sconcertante episodio: con delibera di Giunta, il Municipio X concede un terreno destinato ad un asilo nido e ad una materna a un privato che realizza un parcheggio a servizio del suo supermercato e la magistratura fa sequestrare l’area. Uno scandalo denunciato dai comitati di quartiere e fatto proprio dalla magistratura. Si aggiunge dunque alla non ratifica del Protocollo dell'associazione antimafia DaSud da parte della giunta municipale, all'assenza di promozione di buone pratiche nella lotta alle mafie nel nostro territorio, a partire dalla gestione degli appalti pubblici, al caos sul bando delle spiagge libere, all’affidamento diretto di spiagge, alla movimentazione occulta della sabbia, ai lavori in somma urgenza su tutte le opere stradali, ai cambi di destinazione da pubbliche a private, alle scelte non partecipate, ad appalti discutibili in ambito di cultura e sociale e soprattutto alla poca trasparenza dell’amministrazione targata PD ... il perfetto giornalista (premiato dall’amministrazione) tace su tutto questo ma scrive:

“La migliore amministrazione che abbia mai visto” falsa l’accusa “di fare il gioco dei potenti […], di gestire il bene pubblico come fosse bene privato e […] di fare il gioco del malaffare, proseguendo quanto avevano fatto i predecessori”. Il marcio “Non c'era e non c'e' “ “Ho osservato il tuo lavoro di questi mesi. La tua onesta' e il tuo dire no a pressioni e lobby non l ho mai trovata in nessun politico”. “Vai avanti cosi'. Sei davvero grande. Pulito. Forte. Determinato”. “Viva […] Viva […] Viva te e il tuo staff. Perche' ci avete dimostrato che la politica e' pulita. Sempre a fianco di chi si batte per il bene di un quartiere per troppo tempo abituato a favoritismi e mafiosita'. Grazie a nome dei tantissimi che sono con te”

MUNICIPIO X DI ROMA CAPITALE, LA CASA DELLA TRASPARENZA


"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)

martedì 19 agosto 2014

LE LEZIONI DI GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI (3) - «Cui prodest scelus, is fecit» (Seneca)

Quando tutti i commercianti protestano contro una pedonalizzazione per l'assenza di concertazione e grave perdita di incassi, il perfetto giornalista scrive:
"Sono rimasti da soli. E ora gli tornerà addosso tutto il fango e il veleno sparso con la potenza dello Tsunami. Psicolabili, sociopatici, che usano mezzi mafiosi per intimidire chi fa bene il suo lavoro. Guai a chi vi tocca (nome e cognome di un consigliere del PD). La migliore amministrazione che abbia mai visto [...] i trombati starebbero bene in carcere. Solo lì"
Quanto hanno fatto oggi 12 persone [FALSO, almeno 120 n.d.r. di Luna Nuova] inscenando una lugubre manifestazione contro il tuo impegno e' scandaloso".
"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)

lunedì 18 agosto 2014

LE LEZIONI DI GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI (2) - «Cui prodest scelus, is fecit» (Seneca)


"PER (nome e cognome del giornalista Y) DA (nome e cognome giornalista A)
[…] Mi spiace non potermi dedicare a (nome della località) per darti lezioni di giornalismo. Avresti molto da imparare. Purtroppo ho casi nazionali da seguire[ …] non minchiate […] Sei una persona piccola […] Arrenditi. Sei un meschino. […] mio caro piccolo cronista di cui nessuno sa davvero il poco spessore umano e professionale che nascondi. Sei scandaloso. Vergognati. Almeno una volta ogni due mesi.
POTETE CONDIVIDERE. GRAZIE"

Giornalista A su Giornalista Y: “Colluso” “Fazioso” “Mister Merda” “meschino” “piccolo uomo” “mavattelapijainderculo” “Se ci sei tu ok. Basta che non ci sia (cognome Giornalista Y) che non si può leggere … Lo dice anche la barista sotto casa mia … ah dottore’ ma lei lo conosce? Beh allora lei glielo dica che nun se po’ legge sto (cognome Giornalista Y). Imparerà. E’ alle prime armi il ragazzo, si farà …" “ma del resto da uno che plaude (nome e cognome Giornalista Y), cosa ci si può aspettare?"

(QUESTE SONO ALCUNE DELLE 'PAROLE' RIVOLTE CONTRO UN GRANDE PROFESSIONISTA CHE HA TUTTA LA NOSTRA STIMA E SOLIDARIETA')
"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)

domenica 17 agosto 2014

LE LEZIONI DI GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI (1) - «Cui prodest scelus, is fecit» (Seneca)


Giornalista A: “dai tutti insieme un applauso a questa piccola (nome e cognome giornalista X) che ha vinto una targa nel 2010, molto prima di me e con molti più meriti di me!!!! (mortacci che gente) . (nome e cognome della giornalista B) ci sei???

Giornalista B: “senti... un'inchiesta me la devi fare.. ti prego: mi devi scoprire chi diede la targa a questa. Ti prego”

Giornalista A: “scusa però mi sa che ti sei persa l'intervento del direttore di (nome della testata) (nome e cognome della Giornalista C), moglie del proprietario di (nome della testata) [FALSO, n.d.r. di Luna Nuova] e dunque diventata sicuramente per meriti direttore, o comunque con estrema fatica, un po' come noi (nome e cognome della giornalista B)

Utente A: “che stoccata verso (nome e cognome della Giornalista C)

Giornalista A: “(nome dell’utente A e del giornalista B) guardate i premi della (cognome della giornalista C) ma di che stiamo parlando...io a quello dell'anfass non c'arriverò mai... su quella della Lipu....sorvolo!!!!”

Giornalista B: “ecco, sorvola... (nome della giornalista A)... sorvola

Utente A: “ahahhaha quanto rido per la lipu.... :-)”

Giornalista B: “no (nome utente A), no.. ti prego”

Giornalista A: “quello della Lipu è meraviglioso!!!”

Giornalista B: “Ecco, non sorvola secondo me...”

Giornalista A: “posso fare una domanda sulla Lipu?”

Giornalista B: “no”.

Utente A: “falla”

Giornalista A: “La domanda è: il riconoscimento della Lipu, in cosa consiste?”

Giornalista B: “se vabbè... a (nome dell’Utente A)!!! Io vi saluto.. ahahah”

Giornalista A: “no (nome giornalista B) daiiiii

Giornalista B: “non sono esperta di volatili, non posso essere d'aiuto”

Utente A: “ha tutelato la natura”

Giornalista A: “Ok, mi sono informata. So cosa ha vinto con la Lipu (nome e cognome Giornalista C)

Giornalista B: “addio...”

Utente A: “ha dato una mano agli uccelli in via di estinzione...”

Giornalista A: “ahahahahaha”

Utente A: “non ce la faccio più :-)”

Giornalista A: “e gli uccelli le hanno dato una mano quando ha vinto il premio. (nome della giornalista B) ci seiiiii????”

Utente A: “è una donna fine....”

Giornalista B: “no no non ci solo più”

Utente A: “ma l'uccellin della commare c'era alla premiazione? o si è estinto?”

Giornalista A: “è sparito, con la premiata della Lipu. e con questa vi saluto”

Utente A: “ahahahaha”

Utente B: “(nome Giornalista A), non ci credo che non vuoi na targa per gli uccelli...che delusione...cmq quanta "povera" gente che c'è al mondo...ma queste non hanno un azzo da fare nella vita eh?”

Utente A: “hanno fatto un figlio. il pulcino pio”

Giornalista A: “ahahahaha. (nome utente B) ma io il premio della Lipu me lo compro! o meglio: l'ho già vinto quando sono venuta al mondo …. ma sti cazzi alla fine intanto fino all'8 marzo 2015 la donna dell'anno sono io e non ce n'è per nessuna

Utente B: “ne hanno presi troppo pochi, evidentemente... ti rispondo con la mia solita finezza ;-)”

Utente A: “fai un altra inchiesta ti prego”

Giornalista A: “comunque ora sul premio Lipu mi sono interstardita e voglio andare fino in fondo!!!”

(QUESTA CONVERSAZIONE PUBBLICA E' STATA POI RIMOSSA DOPO AVER CAMPEGGIATO PER 2 ORE SU UNA BACHECA CONTRO UN PROFESSIONISTA CHE HA TUTTA LA NOSTRA STIMA E SOLIDARIETA')
"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)

venerdì 15 agosto 2014

LE LEZIONI DI GIORNALISMO DI FEDERICA ANGELI (0) - «Cui prodest scelus, is fecit» (Seneca)


Che giornalista è quello che passa il suo tempo a non "osservare la norma di legge dettata a tutela della personalità altrui"?
Che giornalista è quello che si paga una pagina su fb per scrivere cose che non osservano i "doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede"?
Che giornalista è quello che non "promuove lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori" e che non ottempera al "dovere fondamentale di rispettare la persona, la sua dignità, il suo diritto alla riservatezza, che discrimina le persone per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche", che scrive "riferimenti discriminatori, ingiuriosi e denigratori che attengono alla sfera privata" e lavorativa delle persone?
Che giornalista è quello che "interviene sulla realtà per creare immagini artificiose", non parlando mai di fatti e non producendo mai prove?
Che giornalista è quello che offende e diffama le persone inventando, ad esempio (uno dei tanti), di aver visto sulla scrivania del Procuratore G. Pignatone avvisi di garanzia per 416bis rivolti a persone specifiche ?
Che giornalista è quello che invece di "favorire il dialogo, non solo con gli organi di informazione", fomenta tensioni sociali esprimendosi nei confronti di persone che esercitano il loro diritto di critica, ad esempio in una piazza, con parole quali “psicolabili”, “sociopatici” “che usano mezzi mafiosi per intimidire chi fa bene il suo lavoro” “i trombati starebbero bene in carcere” “Mister Mafia”, “Mister Merda”, che rende pubblici episodi della vita privata riportati da altri e altamente diffamatori e invita gruppi di persone a mettere in atto azioni censorie ?
Che giornalista è quello che, magari anche sotto scorta e che manifesta timori per se e per la sua famiglia, passa il tempo a tenere comportamenti persecutori e ossessivo-compulsivi, con lo scopo di provocare?
"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)

A 500 PASSI DALLA 'MONTAGNA DI MERDA'

In un momento difficile per l'Italia dove la criminalità sembra più annidarsi dentro lo Stato che nelle cosiddette Mafie, a costituire un Sistema perfetto per delinquere, non potevamo che ricordare nel titolo la frase di Peppino Impastato, rivisitata per Ostia.
Come non ricordare poi la recente frase di Raffaele Cantone, ex pm anticamorra a Napoli e da marzo presidente dell'Anac (Autorità Nazionale Anti Corruzione)? "La corruzione è peggio della camorra". Ecco perché nella nostra difficile battaglia per la trasparenza amministrativa ad Ostia riceviamo e pubblichiamo con enorme gratitudine da parte dell'associazione "I Cittadini contro le mafie e la corruzione" la seguente lettera. Noi andiamo avanti senza paura di nessuno, senza lasciarci sfiorare da vigliacche intimidazioni, rimanendo Cittadini.

I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE 
Associazione nazionale di volontariato
Iscritta nel Registro del volontariato della Regione Lazio
Sede legale  Latina Via della Stazione snc
Tel.392 5602814    www.icittadini.it     mail: info@icittadini.it

“Il coraggio per chi ce l’ha, copre una distanza breve dal cuore alla testa e non ci sono paure che possano contenerlo…mai buoni a prescindere”

Lettera aperta a Paula e agli amici di Luna Nuova 
Cari amiche ed amici di Luna Nuova ho per ferragosto raggiunto telefonicamente o via web i nostri referenti dei Circoli de “ I Cittadini contro le mafie e la corruzione” ormai costituitisi in molte regioni italiane, tra l’altro informandoli sull'intesa attività avviata a Roma ed a Ostia, principalmente con Voi  e sulla vostra adesione convinta dopo un anno di intenso lavoro a sostegno di quanti combattono le mafie, la mala politica e la corruzione restando da  soli.
Fare antimafia con nomi e cognomi denunciando non solo le mafie militari ma anche quei pezzi di poteri ed istituzioni che con queste colludono non è stato mai facile e mai lo sarà. Stare senza il cappello in mano davanti a eccellenze, politici di maggioranza o di opposizione, banchieri e potenti della comunicazione o del mondo dello spettacolo, non è cosa semplice. Come sostiene il giudice Gratteri, fin quando non saranno i Cittadini ad impegnarsi concretamente e non solo i noti professionisti dell’antimafia, di cui Sciascia delineò bene i contorni, le mafie continueranno ad avere il loro dominio. Il nostro modo di lavorare che vede protagonisti gli “Ultimi” e non i volti noti sta dando oggettivamente fastidio a chi intende portare avanti questa battaglia da singoli protagonisti o peggio di creare monopoli e pensieri unici che restano comunque brodo di coltura per le mentalità mafiose. La mafia si batte con più democrazia e quest’ultima è per sua stessa natura lontana dall'idea di capi ed idoli viventi supremi. Dobbiamo continuare a essere critici nei confronti di tutta la politica, dell’economia e delle istituzioni, alcune delle  quali sono a vario titolo anche implicate in oscure vicende tra cui, non ultima, quella che riguarda il processo Stato-Mafia che si sta celebrando innanzi il Tribunale di Palermo. Nel paese delle stragi e delle verità nascoste le responsabilità restano comunque di chi, di volta in volta, si assume l’onere di governare il Paese. Giova ricordare e fare tesoro delle parole di Paolo Borsellino allorquando presagendo la sua morte additò i mandanti tra quei pezzi di istituzione che da oltre 60 anni sono colludenti o parte integrante dell’organizzazione mafiosa.
Per evitare che la lotta alle mafie ed alla corruzione  resti ancorata a schemi passati e ad azioni  che ogni anno vedono aumentare lo strapotere dei boss e dei loro sodali politici anche dal punto di vista dell’accumulo di sempre più ingenti capitali e conquiste di nuovi territori, pur sostenendo convintamente l’azione di quella parte della Magistratura e delle Forze di Polizia, non tutti impegnati con lo stesso sacrificio, abbiamo deciso di superare gli steccati dell’antimafia di stato o di parte. Una antimafia sociale  che si liberi da schemi ideologici o peggio di tipo confessionale e che sappia rendere protagonisti I Cittadini, in particolare quelli che restano esclusi da protezione e considerazione nonostante siano  entrati in Uffici di Polizia a denunciare le violenze subite o che da anni attendono una Giustizia che tarda ad arrivare.
Luna Nuova rappresenta quindi per tutti noi un esempio da seguire e di tutto ciò vi ringraziamo.
In particolare credo si debba grande considerazione e rispetto  a  Persone come Andrea, Giorgia, Roberto, Franca, Stefano, Gianluca, Fabrizio, Gaetano, Piero e la signora Salvati.
Per Voi di Luna Nuova cito su tutte/i Paula Filipe de Jesus che con la sua tenacia, capacità e costanza ha saputo indicare a tutti noi la strada da seguire che è quella del coraggio e non delle convenienze. Paula è sempre e comunque dalla parte degli Ultimi e di chi non ha voce. Paula ha tutto il nostro sostegno ed una stima incondizionata che deriva dai fatti.  Nello spirito e per i motivi per cui ci siamo costituiti, Paula è per noi  la Cittadina consapevole dei propri diritti e dei propri doveri nell'interesse generale e mai di parte del nostro Paese. Per lei Cittadina un grazie da tutti noi con l’invito ad andare avanti insieme senza paura.

Firmato:
Gaetano Porcasi  Presidente onorario
Gianni Ciotti Vice Presidente
Gaetano Pascale Referente Lazio
Piero Fierro Referente Provincia Roma
Stefano Salvemme referente del Circolo di Ostia
Gianluca Pietrucci  Referente Roma Capitale
Antonio Bottoni Referente provincia di Latina
Maria Sole Galeazzi referente dei Circoli di Sabaudia,, San Felice Circeo Terracina, Fondi
Antonio Centra referente dei Circoli dei Monti Lepini
Antonella Politi referente del Circolo del Policlinico Umberto I
Mauto Turri referente per l’area del Sacco e della provincia di Frosinone
Eleonora Pistilli referente Circoli di Cori e Giulianello
Giuliano Girlando referente per l’area di Tivoli
Lucia Petrocchi referente dell’area di Pyrgi  Civitavecchia, Ladispoli, Santa Marinella, Cerveteri
Silvia Damiani referente dei Circoli del lago di Bracciano
Nicoletta La Bella per i Circoli della regione Sicilia
Franco Gaetano Caminiti per i Circoli della regione Calabria
Luigi Dipace per i Circoli della regione Puglia
Carlo Lubrano per i Circoli della regione Campania
Ines Testa per i Circoli della Penisola Sorrentina
Letizia Giancola per i Circoli della regione Molise-Umbria ed Abruzzo
Giuseppe Segesta per i Circoli della regione Emilia Romagna
Brabara Selmo per i Circoli della regione Veneto
Filippo Adriano Lazzara per i Circoli della regione Trentino Anto Adige
Luigi Ralli responsabile dell’area giovani
Luigi Pescuma , Diego Maria Santoro e Eleonora Pistilli responsabili dell’area legale
Antonio Turri “da ultimo” per tutti i Cittadini Contro le Mafie e la Corruzione


"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato)