sabato 9 novembre 2013

MUNICIPIO X DI ROMA: VERTICE CONTRO LE MAFIE SCOPPIA LA PROTESTA

Vertice contro le mafie, promessi altri agenti (G. Mancini - Il Messaggero)

IL CASO
Si aspettavano impegni immediati e concreti per un contrasto più convinto delle presenze mafiose che contaminano la vita economica e amministrativa del litorale romano. Ma non sono arrivati. Ed è per questo che in aula è esplosa la protesta di chi in quella battaglia è mobilitato in prima fila.
È magro il risultato del consiglio straordinario del Municipio X convocato per il contrasto della criminalità organizzata a Ostia e dintorni. Nel carniere l’amministrazione e le associazioni antimafia hanno potuto mettere due elementi di novità: un impegno generico del sottosegretario all’Interno Filippo Bubbico di rafforzamento degli organici del commissariato di polizia e la costituzione di parte civile del Campidoglio e della Regione Lazio al processo che si celebrerà a partire dal 17 dicembre contro i 51 arrestati dell’operazione ”Alba nuova” di luglio scorso accusati di associazione di stampo mafioso.
Assenti il governatore del Lazio Zingaretti, il sindaco Marino e il prefetto Pecoraro, l’assemblea ha potuto invece contare sugli interventi, oltre che di Bubbico, del sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta, del presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio, Giampiero Cioffredi, e dell’assessore capitolino alle Periferie e lavori pubblici, Paolo Masini. Proprio Cioffredi e Masini hanno annunciato la costituzione di parte civile nel processo. «Il 17 dicembre saremo in aula con la nostra avvocatura per rappresentare Roma - ha dichiarato l’assessore comunale - perché per la prima volta in questa città arrivano dei numeri brutti, i reati associativi 41bis e 416 bis. Non era mai successo e per questo Roma non può stare alla finestra. Inoltre, il prossimo 6 dicembre con l’associazione Avviso pubblico presenteremo in Campidoglio nell'aula Giulio Cesare il patto che firmeremo e sigleremo insieme alle associazioni degli imprenditori, agli enti locali e alle parti sociali sui temi della lotta alle corruzioni contro le infiltrazioni della malavita nei nostri appalti. Tra le regole che sigleremo ce n'è una molto netta: mai più gare al massimo ribasso».
ALTA TENSIONE
Nonostante l’alta tensione sulle vicende criminali, il sottosegretario Berretta non ha speso parole di sostegno alla possibile riapertura del tribunale di Ostia. «Abbiamo dovuto applicare una legge legata alla revisione della spesa pubblica - ha risposto - Stiamo esaminando con attenzione il caso per tentare di garantire perlomeno la presenza del Giudice di Pace».
«I fenomeni criminali verificatisi in questo territorio - commenta il viceministro Bubbico - sono gravi, non possono essere trascurati o banalizzati. Le operazioni compiute sono significative e squarciano un velo interessante sulla pericolosità criminale delle cosche che operano in queste zone. Contiamo di poter rafforzare la presenza delle forze di polizia, nel quadro delle disponibilità, considerato che l’ingresso di nuovi agenti è limitato dalle condizioni generali e dai vincoli di legge. Tuttavia, con la conclusione dei corsi di addestramento, verranno destinati al commissariato nuove risorse».
Proprio l’intervento di Bubbico è stato interrotto più volte dalle intemperanze del pubblico presente. «Si parla di aria fritta, non si affrontano i nodi della questione, vogliamo provvedimenti seri e concreti per contrastare il fenomeno» alza la voce Paula Felipe de Jesus di ”Luna nuova”. Alla fine il Consiglio municipale ha approvato un documento nel quale si chiede «l'implementazione delle misure già previste dal Terzo Patto per Roma sicura», ossia, tra l'altro, «la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia del territorio del Municipio Roma X».
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«Il municipio non ha inventato niente, ha fatto solo copia/incolla della nostra lettera inviata il 24 ottobre al sindaco Marino ed al governatore Zingaretti». E’ netto il giudizio dell’associazione Coordinamento Antimafia Anzio Nettuno rispetto all’impegno di Campidoglio e Regione Lazio di costituirsi parte civile nel processo del 17 dicembre prossimo. «Il Consiglio straordinario organizzato ad Ostia non è stato in grado di sviluppare, di affrontare e garantire un confronto e un dibattito sulle ragioni, motivazioni e cause per le quali si è insediato un sistema mafioso (connivenza tra istituzioni e criminalità) nel tessuto economico sociale del territorio» aggiunge l’associazione antimafia ”Luna Nuova” che rilancia l’assemblea sul tema che si terrà presso la parrocchia Santa Monica il 23 novembre alle 10.
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«Proteggetemi, il clan Spada mi minaccia»
«Sono otto anni che giro per tribunali a chiedere quella giustizia che mi viene negata: solo perché denunciando un abuso edilizio commesso ai miei danni mi sono messa contro un esponente del clan Spada». Le grida accorate di Lucia Salvati, 72 anni, per 42 insegnante e dirigente scolastica, hanno interrotto il consiglio straordinario sulla lotta alla mafia e persino il sottosegretario all’Interno, Filippo Bubbico, che stava parlando, si è messo ad ascoltare. «A luglio, quando il sindaco Marino è venuto a Ostia per annunciare le sue iniziative per la legalità, mi sono incatenata davanti al Municipio - prosegue la pensionata - Mi era stato assicurato che sarei stata ricevuta ed ascoltata dal nostro sindaco ma non è successo. E in questo municipio mi è stato detto che la politica non può risolvere il mio problema. A che serve allora la politica se garantisce giustizia?». «Quel giorno del 2007 un esponente del clan Spada, dopo la nostra denuncia per abusi, arrivò e iniziò a colpire il cancello con un bastone, minacciando la mia famiglia di ritorsioni se non avessimo ritirato l'esposto contro i vicini - riassume Salvati - Alla fine sono stati loro a denunciare noi per minacce, accuse del tutto inventate. E hanno chiamato Spada come testimone. I miei testimoni sono spariti. Le cose sul litorale romano vanno così».

"La mafia uccide, il silenzio pure" (P. Impastato) 

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