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In alto: PJM con lo scrittore Roberto Fraschetti:
"Questo ragazzo alla mia destra merita" Sotto: i pizzini amorosi fotocopia |
Sono passati 400 anni dalla nascita delle corti dei miracoli e ancora si riuniscono,
in gruppi organizzati dai partiti, mendicanti ed emarginati sociali. Ad Ostia
il PD, con la sua consorteria, fa addirittura il pieno. In queste fila fa bella
mostra di sé Patrizio J Macci, un semi “anonimo mafioso del web”, definizione
coniata dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Jacopino, che però non
è il Presidente di Macci, nonostante la sua firma compaia su Affari Italiani. Patrizio
J Macci, nome d’arte obbligatorio alla corte dei miracoli del PD (che vanta
diversi Sen-aTtori), lascia correre quando i suoi recensiti, tutti di area PD, lo
definiscono “giornalista” per poi autoproclamarsi de visu “operatore dell’informazione”.
In realtà non è iscritto nell’elenco dell’ordine né dei pubblicisti né dei giornalisti.
Alla “corte dei miracoli” la parte che gli riesce meglio è quella del ‘mendicante
adorante’ e non solo perché notoriamente avaro. Lo ‘scrocco’ è il suo mestiere,
soprattutto di colazioni e pranzi, motivo per cui si è specializzato nel ruolo
del voltagabbana. Dal 2008 al 2013 ha beccheggiato tra un “PD, Pensa Dunque?
No!” e l“anafalbetismo di Andrea Tassone” (PD),
tra una ridicolizzazione e l’altra, a
partire dai segretari di circolo del PD, come la “morosa” Sabrina Giacobbi a
Nuova Ostia o Francesco Spanò a San Giorgio (dove Macci è di casa), fino a
definire i consiglieri e i militanti “morti e imbalsamati”. Era il tempo del
quinquennio del centro-destra di Alemanno e Vizzani. Nel 2013 cambia “musa” e
musica, intravvedendo nuove opportunità con la vittoria del PD e inizia la
produzione di interviste appeso al giogo del carro del vincitore, sino ad
arrivare ad offrirsi per una falsa testimonianza. Mente fervida, ha una grande
passione per la mistificazione letteraria e romantica della realtà e della sua
vita, che lo hanno portato addirittura a celebrare il funerale dei suoi occhiali da
sole al Parco della Madonnetta, mentre recitava alcune pagine del “Cavaliere rampante”.
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PJM presso la Comunità Foce del Tevere |
Nel Municipio X, dove risiede, si vende come Editor e Ghostwriter, salvo poi
chiedere un ‘aiutino’ sottobanco a terzi. Recensore e censore, ha spesso vuoti
di memoria, tanto che rifila alla “musa” del momento pizzini amorosi fotocopia.
Una delle sue ultime mediocri rappresentazioni inscenate è quella di Giuda
Iscariota: nell’intervista ad Alfonso Sabella definisce “personaggi oscuri” gli
amici di una vita, e “sedicenti comitati” quelli nei quali ha militato e
scritto per anni articoli. Dichiaratamente antibalneare da sempre
(
“Il litorale di Ostia conta più di cinquanta
stabilimenti balneari. Il sospetto fortissimo che si ha dall'esterno è che le
organizzazioni criminali possano usarli come "lavatrici" per il
denaro sporco”), decide di entrare a far parte de
Les Amis de Robespierre e
adotta un calendario tutto suo ‘sine’ Quaresima. In fondo il denaro non ha
odore e allora ci domandiamo: come è finito l’accordo con il Presidente della
Federbalneari, l’Ing. Renato Papagni, per un ciclo di trasmissioni video, a
2.000 euro a puntata, per Affari Italiani, tra uno scrocco e l’altro di
colazioni all’ombra degli stabilimenti “mafiosi”?
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