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sabato 25 luglio 2015

OSTIA, MAFIA: TUTTI AL LORO POSTO DI COMANDO, ANCHE MARIA LUISA DI BACCO.



Questa è la storia patetica della mafia di Ostia che, secondo quanto dichiara Sabella, non c’entra con “Mafia Capitale”. E poco importa che gli arresti di Ostia abbiano riguardato le indagini di Mafia Capitale 1 e 2 del 2014, che seguono quelli di Nuova Alba di luglio 2013. Siamo passati, sempre secondo le dichiarazioni di Sabella, da un’immagine di Ostia che andava trattata con il Napalm “perché ci si spara per strada”, ad una Ostia in cui la mafia è come quella siciliana degli inizi degli anni ’90 a Palermo, che “lascia qualche cadavere in meno per strada”. In questo bailamme mediatico che sta investendo Ostia sul tema Mafia, orchestrato da febbraio 2015 dal PD con la venuta del commissario PD, Stefano Esposito, il Sindaco Ignazio Marino ha dato segni sempre più evidenti di schizofrenia.

LE TURNAZIONI
A seguito dei 51 arresti del 26 luglio 2013, operazione denominata Nuova Alba, Marino (PD) ha avuto come unica soluzione quella di proporre la turnazione per scardinare la Mafia dall’apparato amministrativo, in accordo, si badi bene, con l’allora Presidente del Municipio X, Andrea Tassone (PD), poi arrestato nell’inchiesta Mafia Capitale il 4 giugno 2015. A prendere il posto dell'Ing. Aldo Papalini (a quel tempo responsabile dell'Ufficio Tecnico del Municipio X e finito a processo per il caso dello stabilimento balneare “Orsa Maggiore”), l’Ing. Paolo Cafaggi, già dirigente dell'Uffico Ambiente e Litorale del Municipio X (cioè, l'ufficio delle concessioni balneari), già finito a processo per concorso in abuso edilizio e falso ideologico nel 2009 e iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma insieme ad Alemanno per la vicenda del 'sale tossico', legata alla nevicata di febbraio 2012. Non contento “Marino il duro, decapita gli uffici”, procede ad un’altra schizofrenica turnazione. Manda via l’allora Direttore del Municipio X, Claudia Menichelli, e nomina l'Avv. Rodolfo Murra. Passano solo 3 mesi e Marino opera un'altra turnazione. Via Rodolfo Murra (promosso a Capo dell'Avvocatura Capitolina) e dentro l'Ing. Paolo Sassi. La sua permanenza è breve, qualche mese. Prenderà il suo posto un volto ‘nuovo’, si fa per dire, ad Ostia. Si tratta del Dott. Claudio Saccotelli, già Direttore del Municipio ex-XIII, oggi X (da luglio 2002 a luglio 2008), intercettato l’8 gennaio 2004 in una equivoca conversazione con l’iracheno Sulaiman Faraj, uno degli arrestati il 4 novembre del 2004 nella operazione Anco Marzio, che per prima denunciò la presenza di una “associazione per delinquere di tipo mafioso” sul Litorale romano. Rodolfo Murra, nel suo nuovo prestigiosissimo ufficio in Campidoglio, ebbe a scrivere diverso tempo dopo sul suo blog: “... ci sono addetti tecnici che abitano ad Ostia e che lavorano lì, ininterrottamente, da 15/20 anni, senza mai alcuna turnazione (neppure ora, che la legge anticorruzione lo impone espressamente). La stabile e prolungatissima permanenza in un ufficio tecnico, a contatto continuo con imprenditori ed appaltatori, porta inevitabilmente al sospetto di contiguità inopportune, di affievolimento dei controlli, di amicizie e rapporti incompatibili con l’applicazione di sanzioni. Il tentativo di applicare questi dipendenti al Casilino, all’Aurelio, onde far rigenerare il tessuto burocratico dell’Ente, si rileva sistematicamente inutile: siamo in Italia, ed interviene la politica”. Peccato però che mentre Murra era Direttore del Municipio X non abbia visto e sentito nulla delle malefatte di Tassone, intercettato dai Carabinieri già dal 2013. Fine delle turnazioni.

IL COUP DE THÈȂTRE
Se, come dice Sabella, "... abbiamo il sospetto piuttosto fondato che a Ostia la mafia abbia cercato, e in qualche settore anche ottenuto, il controllo di alcune scelte dell’amministrazione", Marino cosa fa? Non restituisce i 30.000 euro presi durante la campagna elettorale da Buzzi, non fa alcuna turnazione nell’apparato amministrativo, ma anzi quasi tutti riprendono il loro posto e/o rimangono al loro posto. Il caso più eclatante è quello di Maria Luisa Di Bacco, già funzionario amministrativo del Municipio prima XIII poi X, referente del Municipio X della testata SPQR Sport dell’Assessore Paolo Masini (PD), a capo della segreteria politica di Andrea Tassone, agli arresti domiciliari, e ancora a capo della segreteria politica del delegato da Ignazio Marino al Municipio X, l'Avv. Alfonso Sabella.
Come ha scritto un cittadino di Ostia, “il ‘sistema’ ('mafioso', aggiungiamo noi) non potrebbe reggere senza il sostegno, le complicità, le connivenze, il silenzio dei vari vassalli, valvassori, valvassini, veline/i, serve e servi di un sistema mediatico/informativo che svolge più il ruolo e la funzione di un'arma di distrazione di massa piuttosto che quello di essere e divenire fondamentale strumento di informazione/formazione culturale, sociale e politica... in pratica si preferisce e si sceglie di essere e divenire serve/i per essere funzionali ad un sistema di Potere... e c'è chi, per questo, si spaccia e/o viene fatto passare anche per paladina/o!!!”. Vero, ma non ad Ostia.
Il Sindaco Marino è tornato a citare il rivoluzionario Che Guevara, ma nel Municipio X rivoluzioni non se ne sono viste. Tutto sembra essersi risolto con l'arresto di Andrea Tassone. Tassone, che è stato uomo di Paolo Solvi (UDC e direttore tecnico del Porto di Roma, arrestato anche lui nell’inchiesta Mafia Capitale), uomo di Buzzi, uomo di Mauro Balini (patron del Porto di Roma), uomo di Enrico Gasbarra (PD) e nell'ultima ora uomo di Goffredo Bettini (PD), era persino incapace, senza l’aiutino scritto da qualcuno, a sostenere una intervista. Con chi parlasse Tassone in Municipio non si capisce, non si capisce con chi si incontrasse in Municipio e fuori dal Municipio (tranne che con Buzzi). Secondo la versione propinataci ogni giorno dal PD, Tassone parlava ed incontrava se stesso per la maggior parte del tempo e qualche volta si vedeva con Buzzi. Insomma, un moderno Teutrante.
La realtà è ovviamente un’altra: Tassone parlava con tutti, in primis con Maria Luisa Di Bacco, con gli Assessori tutti, con i consiglieri del PD e con i capigruppo municipali, con i dirigenti e con i comitati e le associazioni amiche, con i balneari e con gli imprenditori. Il Capo della Procura di Roma, il Dott. Giuseppe Pignatone, gli ha riconfermato gli arresti per pericolo di reiterazione di atti corruttivi e il Municipio X verrà a breve sciolto per Mafia Capitale, ma, tranne Tassone, tutti sono rimasti al loro posto, perché ogni singolo giorno Silvia Decina (PD) e Alfonso Sabella incontrano i consiglieri del PD e gli ex-Assessori, quasi tutti dediti a facilitare il lavoro di Silvia Decina, la Signora “occupazione case” da 143mila euro l’anno. In fondo, come ha sostenuto per mesi l’eroina dell’antimafia, che non ha restituito il premio di Donna dell’anno 2014 voluta da Tassone e dalla Commissione delle elette (quasi tutte PD) e non dai cittadini, queste persone sono "la miglior amministrazione che io abbia mai visto". Di certo, il Capo Segreteria Politica, Maria Luisa Di Bacco, è rimasta anche lei saldamente al suo posto, non ha visto niente e non ha sentito niente, ma soprattutto non dice niente, perché la reiterazione del reato è solo quella di un Sindaco ‘barbudo’ che ha operato patetiche e schizofreniche turnazioni per lasciare ognuno al suo posto di comando.

1 commento:

  1. Mi sento assolutamente impotente nel leggere l'articolo di cui sopra. Perche' non e' stato postato ancora alcun commento? Perche' tutti coloro che stanno ancora indebitamente seduti sulle loro poltrone, non sono stati mandati via a calci nel sedere? In che Paese viviamo....dobbiamo ancora apparire sui giornali esteri come un Paese del decimo mondo se non oltre? AIUTO...AIUTO...AIUTO

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