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giovedì 17 novembre 2016

PATRIZIO J MACCI ALLA CORTE DEI MIRACOLI DEL PD



In alto: PJM con lo scrittore Roberto Fraschetti:
"Questo ragazzo alla mia destra merita"
Sotto: i pizzini amorosi fotocopia
Sono passati 400 anni dalla nascita delle corti dei miracoli e ancora si riuniscono, in gruppi organizzati dai partiti, mendicanti ed emarginati sociali. Ad Ostia il PD, con la sua consorteria, fa addirittura il pieno. In queste fila fa bella mostra di sé Patrizio J Macci, un semi “anonimo mafioso del web”, definizione coniata dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Jacopino, che però non è il Presidente di Macci, nonostante la sua firma compaia su Affari Italiani. Patrizio J Macci, nome d’arte obbligatorio alla corte dei miracoli del PD (che vanta diversi Sen-aTtori), lascia correre quando i suoi recensiti, tutti di area PD, lo definiscono “giornalista” per poi autoproclamarsi de visu “operatore dell’informazione”. In realtà non è iscritto nell’elenco dell’ordine né dei pubblicisti né dei giornalisti. Alla “corte dei miracoli” la parte che gli riesce meglio è quella del ‘mendicante adorante’ e non solo perché notoriamente avaro. Lo ‘scrocco’ è il suo mestiere, soprattutto di colazioni e pranzi, motivo per cui si è specializzato nel ruolo del voltagabbana. Dal 2008 al 2013 ha beccheggiato tra un “PD, Pensa Dunque? No!” e l“anafalbetismo di Andrea Tassone” (PD), tra una ridicolizzazione e l’altra, a partire dai segretari di circolo del PD, come la “morosa” Sabrina Giacobbi a Nuova Ostia o Francesco Spanò a San Giorgio (dove Macci è di casa), fino a definire i consiglieri e i militanti “morti e imbalsamati”. Era il tempo del quinquennio del centro-destra di Alemanno e Vizzani. Nel 2013 cambia “musa” e musica, intravvedendo nuove opportunità con la vittoria del PD e inizia la produzione di interviste appeso al giogo del carro del vincitore, sino ad arrivare ad offrirsi per una falsa testimonianza. Mente fervida, ha una grande passione per la mistificazione letteraria e romantica della realtà e della sua vita, che lo hanno portato addirittura a celebrare il funerale dei suoi occhiali da sole al Parco della Madonnetta, mentre recitava alcune pagine del “Cavaliere rampante”.
PJM presso la Comunità Foce del Tevere
Nel Municipio X, dove risiede, si vende come Editor e Ghostwriter, salvo poi chiedere un ‘aiutino’ sottobanco a terzi. Recensore e censore, ha spesso vuoti di memoria, tanto che rifila alla “musa” del momento pizzini amorosi fotocopia. Una delle sue ultime mediocri rappresentazioni inscenate è quella di Giuda Iscariota: nell’intervista ad Alfonso Sabella definisce “personaggi oscuri” gli amici di una vita, e “sedicenti comitati” quelli nei quali ha militato e scritto per anni articoli. Dichiaratamente antibalneare da sempre
(“Il litorale di Ostia conta più di cinquanta stabilimenti balneari. Il sospetto fortissimo che si ha dall'esterno è che le organizzazioni criminali possano usarli come "lavatrici" per il denaro sporco”), decide di entrare a far parte de Les Amis de Robespierre e adotta un calendario tutto suo ‘sine’ Quaresima. In fondo il denaro non ha odore e allora ci domandiamo: come è finito l’accordo con il Presidente della Federbalneari, l’Ing. Renato Papagni, per un ciclo di trasmissioni video, a 2.000 euro a puntata, per Affari Italiani, tra uno scrocco e l’altro di colazioni all’ombra degli stabilimenti “mafiosi”?