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mercoledì 27 maggio 2015

OSTIA, LA SMEMORATA MAFIA DEL MAGISTRATO ALFONSO SABELLA

Non è mai accaduto prima del dicembre 2014 che un'inchiesta condotta direttamente dal Procuratore Capo di Roma interessasse così in profondità l'amministrazione capitolina e che venisse chiamata 'mafia capitale'. Il termine 'mafia' usato senza alcun fronzolo da Giuseppe Pignatone non lascia dubbi: si riferisce all'art.416 bis del codice penale.
Fa effetto invece che le inchieste contro la mafia criminale di Ostia (peraltro già nota da informative di ben 10 anni prima) abbiano avuto dalla stessa Procura un nome edulcorato come 'Nuova Alba' (luglio 2013) e ‘Tramonto’ (aprile 2014). Oggi (maggio 2015) il Comune di Roma risulta commissariato sia dal Prefetto sia dagli organi politici della maggioranza, senza parlare delle verifiche ispettive condotte dal Ministero dell'Economia e Finanze, dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (diretta da Raffaele Cantone) e dalla Guardia di Finanza. Eppure l'epicentro di questo terremoto non è il Campidoglio ma, ad arte spostato dalla stessa politica, è diventato Ostia. Il motivo? Utilizzando le inchieste 'Nuova Alba' e ‘Tramonto’, sulla mafia criminale di Ostia, deve essere cancellata l'onta della mafia capitale di Pignatone che proprio ad Ostia, nelle persone di Fabrizio Testa (PdL) e Andrea Tassone (PD), ha trovato la maggiore evidenza.
Testa è stato arrestato, Tassone (non ancora indagato) è stato costretto a dimettersi da presidente del X Municipio perché coinvolto in numerose intercettazioni telefoniche dei ROS dei Carabinieri avute con Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati. Le indagini sono in corso ma nel frattempo è arrivato ad Ostia, in sostituzione di Tassone, l'assessore alla legalità di Roma, Alfonso Sabella, un magistrato già purtroppo noto per le torture presso la caserma di Bolzaneto a Genova durante il G8 del 2001.

Sabella ha più volte dichiarato di aver scoperto lui la mafia ad Ostia, di dover ricorrere al napalm per debellarla, di dover intervenire da Nuova Ostia a Castelporziano contro la mafia mascherata da illeciti amministrativi. Ad Ostia, con Sabella, ogni crimine o illecito è diventato mafia, ma di mafia capitale, di Testa e Tassone, non si parla mai. Sabella, che non ha la scorta ma che affida la sua difesa personale al suo revolver mal nascosto nella fondina, anche dentro gli uffici municipali, definisce i dipendenti municipali come degli incapaci e forse collusi, perché non hanno visto la mafia sotto i loro occhi.
Insomma, sembra la descrizione di Corleone. Ma chi è il Padrino? Non si sa. Prima bisogna distruggere, prima bisogna portare la legalità, poi si vedrà: sembra il metodo americano impiegato in Iraq.
In realtà Giuseppe Pignatone un messaggio l'ha mandato: a luglio del 2013 e ad aprile 2014 ha tirato fuori dai cassetti impolverati le indagini di 10 anni fa ed è partito subito con nuove indagini che hanno incastrato dal 2013 al 2014 la giunta di Marino e di Alemanno. Luna Nuova, per la prima volta, rende pubblici i documenti delle informative di 10 anni fa in cui già si evidenziava cosa stesse accadendo a Ostia.

L'informativa del 4 febbraio 2003 poneva attenzione sul traffico di stupefacenti tra l'Italia ed il Sud America gestita dai fratelli Vito e Vincenzo Triassi per conto delle famiglie siciliane dei Cuntrera, Caruana e Caldarella. Compaiono nomi di altri clan camorristici (p.es. il clan Senese, le famiglie Moccia e Magliulo) ma anche nomi ad Ostia noti come quello di Cleto Di Maria, attuale gestore del chiosco Hakuna Matata a cui l'ex-presidente Tassone del X Municipio ha rinnovato la concessione balneare (intestata a Laura Balini) fino al 2020. Nel 2003, dopo 7 anni di detenzione nel carcere brasiliano di Fortaleza, Di Maria gestiva lo stabilimento balneare La Spiaggetta, sul Lungomare Paolo Toscanelli.
Per il resto, un intreccio di spiagge e di società di spedizioni all'estero all'interno dell'Aeroporto di Fiumicino, nate per far arrivare dal Sud America le partite di stupefacenti. La frase inquietante è di seguito riportata (siamo nel 2003): "... il proliferare delle numerose società ed attività turistico-commerciali sul territorio di Ostia Lido, è dovuto spesso alla facilità con la quale gli amministratori politici locali, provvedono a concedere autorizzazioni o a rilasciare concessioni per la conduzione di dette attività che come si è detto, hanno fatto, fanno e continueranno a far gola alla criminalità organizzata". In quel periodo, da una parte l'afflusso di denaro pubblico (le grandi opere di Veltroni per il rilancio del litorale romano, compreso il Porto di Ostia e Cineland), dall'altro l'afflusso di denaro proveniente dal traffico di droga, hanno fatto di Ostia un Eldorado per la criminalità. Cominciarono anche ad entrare le cooperative sociali per l’affidamento dei servizi delle spiagge libere. In quel periodo, fu un susseguirsi di "episodi criminali quali estorsioni, attentati incendiari e dinamitardi, omicidi ed altro". Un vero allarme sociale.

Le indagini vennero però fermate, comprese le necessarie autorizzazioni per l'acquisizione dei tabulati del traffico telefonico. Eppure esisteva già un elenco stilato di attività sospette da indagare, legate anche ad attività del centro nord e all'estero.
Non solo, ma esisteva un'altra informativa con la quale veniva chiesta una serie di accertamenti patrimoniali sugli interessi dei Triassi e dei Caldarella su Ostia. Anche questa informativa non verrà mai trasmessa all'autorità giudiziaria (l'allora Dirigente della Sezione Criminalità Organizzata e Vice dirigente della Squadra Mobile era il dr. Bruno Failla, ora Dirigente del Commissariato Prati e prossimo Questore della Repubblica).

Tutto si poteva fermare 10 anni fa, ma così non è stato. Ed oggi?
Dopo varie vicissitudini, i due fratelli Triassi, Vito e Vincenzo sono stati scarcerati a metà settembre 2013 e addirittura  assolti il 30 gennaio 2015 con formula piena dall'accusa di essere i referenti di Cosa Nostra ad Ostia, per le seguenti ‘inesattezze’ riscontrate dai giudici:

  • Vito e Vincenzo Triassi non avrebbero diretto il traffico di armi e di droga nel territorio di Ostia nell'interesse del clan Caruana – Cuntrera e tantomeno il denaro ricavato sarebbe stato investito nelle imprese di balneazione e ristorazione;
  • Vito e Vincenzo Triassi non avrebbero favorito nel 1998 la fuga in Spagna, dopo una breve sosta a Roma, del boss narcotrafficante Pasquale Cuntrera;
  • Vincenzo Triassi non avrebbe pagato un siciliano per uccidere un rivale degli Spada, un clan dei nomadi della costiera romana. 

Le indagini furono condotte da l'Isp.Sup. Pascale Gaetano e l'Ass.C. Fierro Piero, rispettivamente ufficiale ed agente di polizia giudiziaria appartenenti alla Squadra Mobile di Roma e alla POLARIA di Fiumicino. Di Pascale e Fierro, negli ultimi due anni, si è raccontata la storia su ogni testata giornalistica e in ogni programma televisivo d'inchiesta.

martedì 26 maggio 2015

OSTIA, MAFIA CAPITALE: IL CASO ZANNOLA E L'OCCUPAZIONE DI DRAGONCELLO

Tra le pagine più brutte di Mafia Capitale ci sono quelle legate alle due signore in "rosso" delle occupazioni: estorsioni e minacce per avere una casa. Il X Municipio aveva un loro referente politico, identificato in Giovanni Zannola (PD), che non risulta indagato, al tempo membro delle commissioni di Lavori Pubblici e Mobilità, di Urbanistica e Sicurezza e di Servizi Sociali, Pari Opportunità e Sport.
Il 16 aprile 2015, 22 persone sono state rinviate a giudizio, 14 delle quali accusate di associazione a delinquere (art.416). Ai quattordici imputati il PM Luca Tescaroli contesta anche il furto di risorse energetiche (luce, acqua e gas), oltre ai reati di estorsione, violenza privata, ingiuria e minaccia "al fine di realizzare profitti illeciti, anche di natura patrimoniale". La richiesta di processo sarà esaminata dal GUP Anna Maria Fattori il 4 novembre prossimo.
Dunque, ancora tutto da decidere da un punto di vista penale mentre è chiaro lo scenario di copertura politica che queste persone avevano. Premesso che in ambito politico non ci sono né reati né indagati, le carte parlano ancora una volta in maniera chiara e non confutabile: contatti e rapporti con esponenti politici per individuare alloggi da occupare (quale quello di Ostia, in località Dragoncello, di cui parleremo); minacce di porre in essere nuove occupazioni ed esercitare attraverso invasioni e pressioni nei confronti di soggetti appartenenti alle istituzioni pubbliche locali al fine di ottenere finanziamenti comunali ed europei, nonché abitazioni da destinare ai componenti del comitato di occupazione, ponendosi quali interlocutori delle istituzioni stesse per risolvere l'emergenza alloggiativa.

Le intercettazioni si riferiscono ai mesi tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 e vengono rese pubbliche per la prima volta da Luna Nuova a ridosso degli interventi posti in essere dal X Municipio nei quartieri di Nuova Ostia e dell'Idroscalo di Ostia nelle scorse settimane al grido di “legalità”.

Si tratta del tentativo di occupazione di uno stabile in località Dragoncello - Ostia, più precisamente del casale presso il supermercato Carrefour su Via Ottone Fattiboni, sventata dagli uomini del Commissariato di P.S. "Lido di Ostia" in data 29 dicembre 2013, che hanno proceduto all'identificazione di 11 persone capeggiate da una delle due signore in "rosso": cinque cittadini di nazionalità marocchina e sei persone italiane.
Inizialmente avevano programmato di effettuare l'occupazione di una scuola in disuso sita in Ostia. Tale occupazione abusiva (oggetto di una riunione preparatoria, svoltasi in data 2 dicembre 2013, alla quale ha partecipato anche il vice-presidente del IV Municipio Fabrizio Donati) era stata poi rinviata a seguito di colloqui intercorsi presso il Municipio di Ostia , tra una delle signore in "rosso" ed esponenti politici del PD e del M5S. Nel corso di alcune conversazioni intercettate, questi ultimi si sarebbero impegnati a indicare un altro obiettivo da occupare, non essendo disponibile quello prescelto, trattandosi di patrimonio storico.

Di seguito il testo tra le due signore in "rosso" in data 3 dicembre 2013, che riferiscono quanto discusso durante la riunione svoltasi la sera precedente. Si  afferma di essere in procinto di andare a Ostia, presso il Municipio, per parlare con un esponente del PD e, successivamente, con un esponente del M5S.

P: Silvia?
S: Oh Pi come è andata?
P: Male è intoccabile il posto
S: Sii?
P: Si è intoccabile
S: ma non c'erano state le verifiche? che stavamo dicendo ieri con...
P: si si fatte però ci sono troppi occhi puntati addosso, poi è un patrimonio storico
S: cazzo no no
P: no no stiamo già lavorando per altri posti
S: ah ok perfetto, ci stanno pensando loro?
P: si si si
S: va bene che dice la parte Pd e la parte MFive?
P: la parte PD è da paura, è stato proprio lui a dirmi io sono l'assessore se vi serve una mano.. ma lì non mi posso.. mi costringete a non muovermi e ci ha spiegato ... no non si fa

In una intercettazione successiva, sempre del 3 dicembre, la questione viene meglio definita:

S: oi Pi?
P: uè
S: dimmi tutto
P: allora,questa dei 5 stelle proprio inconsistente, non ci capisce niente
S: eh! se sapeva
P: ho cercato de parlà di politica ma proprio ho detto, da che pianeta vieni, ho detto io, invece tu ... però disponibilissima a sta lì il primo giorno
S: ok, buono quindi
P: quello, invece, del PD, c'ha i coglioni
S: che dice
P: c'ha i coglioni
S: ma chi era?
P: si chiama Gianni e comunque della corrente Ozzimo
S: della corrente Ozzimo, che c'ha na corrente Ozzimo? quindi, va beh con chi vince insomma!
P: è uno di quelli che ha votato Ozzimo, quindi hai capito, completamente appiedinato, e mi diceva "io sono d'accordo, (a te questa cosa, ma non lì, non lì perchè lì ci stanno puntati gli occhi di tutta Ostia, considera che c'abbiamo in consiglio 100 emendamenti, 60 sono per quel posto"
S: bene
P: e poi è patrimonio storico, dice ''però il posto, se ve la sentite, che non sia Ostia centro, ve lo dò io"
S: eh, quando ce lo dà?
P: uno ce l'ha già dato, siamo anche andati a vederlo
S: è regolare?
P: si,eh... Dragoncello, ...però, voglio dire ci vanno 6-7 famiglie, ho detto cerca qualcosa di meglio
S: bene, va beh quindi buono
P: si, buono, a sto punto, ho detto io, preferisco aspettare un mesetto in più però fare una cosa a colpo sicuro e lui ha detto "io sono d'accordo con te", hem… io a questo punto proporrei di fare quell'altra..
S: e si, la nostra..
P: prima di Natale, che dici?
S: va bene, va bene quindi a stretto giro
P: a stretto giro, quando c'hai un attimo libero
S: la settimana prossima
P: quando c'hai un attimo libero io vedo le famiglie e andiamo a fare questa cosa.

Dalle intercettazioni si evince con certezza l'esistenza di contatti e rapporti con esponenti politici, per individuare alloggi da occupare con la loro complicità. Non è chiara l'identificazione dell'assessore PD (Belmonte, Storri) o del consigliere del M5S. E' invece chiara l'identificazione del consigliere PD 'Gianni', come usualmente si fa chiamare Giovanni Zannola e come indica l'informativa della Digos del 23 gennaio 2014, cat. A.2/2014/Digos/inf. 12.

Il 26 dicembre una delle signore in "rosso" afferma che si sta recando a Ostia, verosimilmente, per effettuare un sopralluogo presso lo stabile da occupare. Il 27 dicembre la stessa conferma che la domenica successiva (appunto il 29 dicembre 2013), si sarebbero recati a Ostia per l'occupazione. Addirittura il 28 dicembre è già pronto il comunicato stampa post-occupazione: "Autocostruzione per vivere e non per sopravvivere: un gruppo di giovani famiglie di Ostia, sostenute dal Comitato Popolare di Lotta per la Casa, questa mattina hanno occupato lo stabile (e poi questo ce lo mettete voi) a Roma. Attraverso questa azione intraprendono il percorso dell'autocostruzione". Viene anche fissato l'orario dell'appuntamento per l'indomani per l'occupazione: alle 9.00, nei pressi della fermata dei mezzi pubblici, ubicata vicino al parcheggio del supermercato Carrefour, a Dragoncello.
Le due signore organizzano tutto, rivelando un meccanismo ben collaudato con la parte politica, facendo riferimento all'attuale occupazione ('la cortesia natalizia') in vista della precedente occupazione slittata solo nel tempo (la scuola):

P: tu, invece come la vedi?
S: io bene, bene, poi a Pì, alla fine ... tra l'altro al comunicato non c'è nessun riferimento al comune, quindi passeremo pure graziati
P: Seré io, poi, aspetto che torni ma io quell'altra me la devo pijà
S: quell'altra si fa, quell'altra è un altro paio de maniche, quella è roba nostra, questo è n'altro discorso Pì
P: e sì
S: questa è n'altra cosa, questa diciamo che è una cortesia natalizia
P: diciamo, abbiamo fatto il regalo di Natale, sì
S: il regalo di Natale, quella è n'altro paio de maniche
P: mmm
S: anche perché la struttura è veramente bella e poi lì c'è da pure misurà er partito SEL e vedè che esce fori, se sarà ... rosso ravanello fa sangue?
P: e che ne so
S: comunque molto dipenderà da questa, eh Pì?
P: sì, vediamo come si pongono
S: non stai a lavorà te stasera, no!?
P: no, no, no ... allora questo consigliere che c'abbiamo è amico di Ozzimo
S: ah ok, va bene
P: è della stessa corrente
S: bene, ma lui è avvertito?
P: lui è avvertito
S: domani mattina ci sarà?
P: domani mattina lo chiamiamo
S: chiaro Pina, che viene lì, però, cioè, appena si chiama viene
P: si
S: ok, vediamo che cosa è capace di fare questo ragazzo
P: speriamo bene, speriamo
S: dai
P: boh, dai, va bene
S: ci sentiamo domani mattina presto
P: ok

Tutto viene sventato da due macchine civetta del Commissariato di P.S. "Lido di Ostia" che, presenti sul posto già dalle 7 della mattina, impediscono l'occupazione che mai più si farà. Gli arresti e i sequestri di altri locali a Roma legati allo stesso sistema malavitoso sono avvenuti a metà marzo del 2014, con un forte braccio di ferro tra il Comune di Roma e il Procuratore Capo, Giuseppe Pignatone. Tra le cronache di quei giorni si leggono imbarazzanti dichiarazioni del sindaco Marino: "Stiamo lavorando con l'assessore Daniele Ozzimo e con il vicesindaco Luigi Nieri che in questo momento è nei luoghi interessati dagli sgomberi". Daniele Ozzimo, l'assessore alla Casa della giunta Marino, risulterà a dicembre del 2014 uno degli indagati per Mafia Capitale. Singolare anche il fatto che in mezzo agli occupanti al momento dell'intervento degli sgomberi, decisi dall'ordinanza firmata dal gip Riccardo Amoroso su richiesta del PM Luca Tescaroli, ci fosse  anche il caposegreteria del sindaco Marino, Silvia Decina, oggi scelta sempre da Marino affianco all'assessore Sabella nella gestione del X Municipio dopo aver disciolto la giunta Tassone. Silvia Decina si sta interessando dell'operazione legalità sulle case dell'Idroscalo di Ostia. Chiediamo a questo punto che il commissario PD per il X Municipio, Stefano Esposito, chiarisca la posizione di Giovanni Zannola e che il sindaco Marino ci spieghi quale indirizzo di politiche abitative stia seguendo.
Ad oggi, come risulta dagli atti della Procura di Roma, la gestione era in mano a Mafia Capitale. Lo è ancora?

Riferimento Ostialeaks: link

sabato 23 maggio 2015

OSTIA, SABELLA E LA ‘ROMA PULITA’

Luna Nuova, nel giorno della commemorazione di Falcone, vuole ricordare cosa è accaduto su questo territorio un anno fa, in cui si è speculato anche sulla morte di un motociclista.

Le porte del X Municipio si chiudono ai cittadini di Ostia che vorrebbero ricordare la strage di Capaci, ma si aprono per un teatrino istituzionale voluto da Alfonso Sabella (l’Assessore delegato dal Sindaco a sostituire l’ex-presidente del X Municipio, Andrea Tassone, indagato) grazie ad uno sconosciuto gruppo di Facebook, “Roma Pulita!”, che con Ostia non c’entra nulla e che fa capo all'attore Stefano Miceli. Sabella, che gira con la pistola dentro gli uffici municipali, già reduce dallo scandalo delle torture di Bolzaneto al G8 di Genova, dove “non ha visto nulla”, è lo stesso che, regolamento alla mano, dovrebbe dialogare con il territorio nel rispetto del ruolo che ricopre. La legalità vale prima di tutto per le Istituzioni. Invece domani ad Ostia, sabato 23 maggio 2015, in aula municipale, o in Piazza Anco Marzio se non pioverà, e comunque senza alcuna autorizzazione, andrà in onda una vetrina istituzionale fintamente dedicata al ricordo di Giovanni Falcone, della moglie e della sua scorta. Per questo motivo Luna Nuova, che ha visto negata per la terza volta in due anni l’aula municipale, vuole ricordare cosa è accaduto su questo territorio un anno fa, in cui si è speculato anche sulla morte di un motociclista.

Le intercettazioni dei ROS dei Carabinieri descrivono lo sciacallaggio amministrativo che è seguito alla tragica morte di un motociclista avvenuta sulla via Cristoforo Colombo a causa della caduta di un pino. Protagonisti Salvatore Buzzi (braccio destro di Massimo Carminati), Claudio Turella (ex responsabile del Servizio giardini del Campidoglio al quale sono stati trovati 570mila euro in contanti nascosti in casa, nel muro), Andrea Tassone e Claudio Saccotelli (ex-direttore del X Municipio). Questo documento, datato 9-10 maggio 2014, non è certo comparso sul quotidiano La Repubblica, perché una sua giornalista era troppo impegnata a godersi il modesto premio di ‘donna dell’anno del X Municipio’ e a sperticarsi, con modalità eccessive ed affettate, nell'elogio della giunta municipale di Tassone con frasi quali “la miglior amministrazione che io abbia mai visto”. Dopo un anno lo pubblichiamo noi, perché non è moralmente tollerabile che queste persone oggi parlino di legalità usando il nome di Giovanni Falcone.

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(estratto da: documento 4879852.pdf)

Il 9 maggio 2014 alle ore 18:08, Claudio Turella, a conferma della propria collusione con Salvatore Buzzi, lo chiamava per informarlo che "la gara" relativa alla gestione delle aree verdi presso il Municipio di Ostia, gestita dal Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma, era stata annullata a causa di "Tassone e Saccotelli", che ne avevano rivendicato la competenza. Nelle intercettazioni, Turella dice a Buzzi: "Ci vogliono pensare loro, lo sai come ci vogliono pensare, no?".
Subito dopo aver concluso la telefonata con Turella, Salvatore Buzzi contattava Andrea Tassone (ore 18:13) e, senza spiegarne le ragioni, chiedeva a quest'ultimo di vedersi per parlare di "una cosa".

Trascrizione integrale dalle 18:14:07
Legenda: (S: Salvatore Buzzi, AT: Andrea Tassone)

AT: Salvatore
S: Presidente come stai?
AT: ciao, bene, bene, bene, tutto bene?
S: senti... si tutto bene, ho fa... ho fatto tutto... ti volevo di' una cosa, ma te riesco a vede' domani?
AT: si, a che ora?
S: eh l'ora che vuoi tu, io ... ubi maior minor cessat
AT: si, aspetta un secondo... domani, domani, domani, domani, domani, eh ... all'una?
S: all'una, ok
AT mangiamo una cosa insieme?
S: mangiamo una cosa insieme, alle tredici, ok
AT: all'una... ci vediamo, ci vediamo, ci vediamo... a... a Ostia
S: è grande, eh
AT: ok, vicino al Municipio
S: ah va be' vicino al Municipio
AT: ok?
S: ok alle tredici lì da te
AT: ciao
S: d'accordo, grazie, ciao

Il 10 maggio 2014, Turella spiegava al telefono a Buzzi che Tassone e Saccotelli gli avevano scritto una lettera in cui chiedevano che fossero loro ad interessarsi direttamente dei lavori al posto del Dipartimento (come invece era stato da sempre), anche perché in tale modo i lavori da fare sarebbero costati di meno.

Trascrizione integrale dalle 11:13:34 alle 11:17:41
Legenda: (S: Salvatore Buzzi, CT: Claudio Turella)

CT: e che poi... loro spendono anche de meno pe' fa' quella cosa, capito?
S: i sol... i soldi chi ce l'ha? Loro o...
CT: no, glieli diamo noi, capito?
S: ah, quindi dicono: "dateci i soldi e ci pensiamo noi"
CT: eh, esatto, esatto
S: e in tutti questi anni che non c'hanno mai pensato?
CT: eh, hai capito? Hai capito? Ma se so' svegliati... fìno a che c'ha pensato la Multiservizi gli andava bene. Poi non solo Salvato', alla Multiservizi pe' ap... pe' apri' la spiaggia gli hanno fatto, gli hanno fatto un affidamento di duecentoseimila euro, eh, capito?
S: il Municipio?
CT: il Municipio. Embè ma. .. poi te parlo a voce, no... non te cambia niente... capito? Cazzo devi fa'? Eh... evidentemente o glie rode il culo che ieri stavano tutti sul Messaggero che so' indagati che devono anda' a processo pe' quel pino
S: (ride)
CT: hai capito?
S: pe' quel pino...
CT• eh, glie rode il culo per quello
S: fa... fanno un po' de gare de potature, però me sa
CT: si lo so
S: senti una cosa Cla'
CT• eh
S: ma... ... e quindi, praticamente Altamura annulla la gara perché c'è sta lettera
CT: eh... 'na lettera pure pesante, eh, hai capito? E' pesantina

Lo stesso giorno (10 maggio 2014), come concordato telefonicamente, Salvatore Buzzi e Andrea Tassone pranzavano assieme presso il ristorante il Pescatore di Ostia, incontro che veniva documentato dai ROS dei Carabinieri. Alle 13:45, Buzzi e Tassone venivano raggiunti da un uomo identificato in Paolo Solvi, giunto a bordo dell' autovettura Renault Megane di colore nero,  con il quale Buzzi aveva concordato telefonicamente di vedersi (alle 11:35 del 10 maggio). Paolo Solvi è sempre presente negli incontri tra Buzzi e Tassone ed è uomo di Mauro Balini, patròn del Porto di Ostia.
Alle 16:01, Buzzi contattava Marco Valente, presidente della Cooperativa Sociale “Viola”, per riferirgli l'esito di quanto discusso con il Presidente del X Municipio (Andrea Tassone). Dalle parole di Buzzi, si evinceva che lo stesso, dopo essere stato edotto che il Dipartimento non avrebbe più gestito la gara sul Municipio di Ostia, stava tentando degli accordi proficui direttamente con Tassone ("e così praticamente semo usciti da una porta e rientriamo dall'altra porta").

I lavori poi sono stati effettivamente affidati alle cooperative di Salvatore Buzzi.

giovedì 21 maggio 2015

OSTIA, MAFIA CAPITALE: IMPEDITA L'ASSEMBLEA DEL 23 MAGGIO

Per la terza volta in 2 anni il X Municipio targato PD, quello della legalità, nega ai cittadini all'ultimo minuto l'aula per discutere pubblicamente del proprio territorio e della mafia in particolare, nel giorno del ricordo della strage di Capaci dove morì Giovanni Falcone che disse: "La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni".
Non avremmo parlato di mafia criminale, ma di Mafia Capitale. Noi, “inermi cittadini” ci siamo scontrati per la terza volta contro la politica che non vuole che si parli della contaminazione mafiosa esistente all'interno delle istituzioni. Avremmo fatto a Giovanni Falcone il più bel regalo che forse oggi meriterebbe: chiedere, con i fatti alla mano, lo scioglimento per sospette infiltrazioni mafiose dell'amministrazione comunale di Roma. In qualunque altro comune d'Italia dopo il ciclone investigativo che ha colpito la Capitale e grandi settori politico-amministrativi della Regione Lazio si sarebbe arrivati, perlomeno, alle dimissioni degli organi eletti o si sarebbero attivate le procedure per lo scioglimento degli stessi. La normativa in materia parla chiaro cosi come le sentenze della Suprema Corte di Cassazione in materia di scioglimento dei Comuni. Invece nel X Municipio si nega per la terza volta l'aula agli 'inermi cittadini'. Nessun problema. La sintesi degli interventi e la prima parte dei documenti che avremmo esposto sono già disponibili a questo puntatore. Nel frattempo attendiamo l'impegno in questa battaglia, che conduciamo in solitaria, di "tutte le forze migliori delle istituzioni".

LINK AI DOCUMENTI DI OSTIALEAKS
LINK ALLO SCIOGLIMENTO DEL COMUNE DI ROMA

mercoledì 6 maggio 2015

OSTIA, MAFIA E POLITICA

Il caso Andrea Tassone, il bluff Federica Angeli.
Dopo ‘mafia criminale’ è  ‘mafia capitale’.