martedì 15 marzo 2016

L'ABBAGLIO DELLA QUESTURA E LA CENSURA TARGATA PD - MENZOGNE UN TANTO AL CHILO




Con riferimento al comunicato stampa emesso in data 09/03/2016 alle ore 16.38 da questuraufficiostampa.rm@poliziadistato.it, avente per oggetto “ROMA. POLIZIA DI STATO – OSCURATO IL PROFILO FACEBOOK DI “LUNA NUOVA” E DI ALTRI SEI INDAGATI PER DIFFAMAZIONE AGGRAVATA”, si informa e si precisa quanto segue:

1) E’ stata compiuta una violazione del segreto istruttorio da parte della Questura in quanto i nomi degli ‘indagati’ (molti dei quali ad oggi non hanno ancora ricevuto alcuna notifica) sono chiaramente e univocamente determinabili, non solo per le indicazioni contenute nel comunicato stampa, ma soprattutto
per l’uso che se ne è fatto successivamente (senza alcuna rettifica dell’Ufficio Stampa della Questura) da parte della Signora Federica Angeli, giornalista de La Repubblica (LINK 1) e dal Presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini e dal Senatore della Repubblica, On. Stefano Esposito (PD) (LINK 2), nonché da altri organi di stampa cartacei e non (ad es. La Repubblica e L’Unità) che, ritenendo autorevole la fonte citata, hanno diffuso ulteriormente l’identificazione delle persone, indicando addirittura i nomi per esteso, violando in maniera inequivocabile il segreto istruttorio. La rivelazione dei dati dunque non può che essere avvenuta se non per comunicazione della Questura.

2) Il contenuto del Comunicato Stampa contiene una serie di affermazioni false. Il Signor Roberto Fraschetti, scrittore, non è gestore della pagina Facebook di “LUNA NUOVA”, bensì di una pagina omonima (dove è riportata chiaramente la parola “Libro”) che è il titolo del suo ultimo romanzo ambientato a Cuba nel 1868 (LINK 3). Ci domandiamo dunque quali “indagini, condotte dalla Quarta Sezione della Squadra Mobile” siano state “condotte” visto l’abbaglio preso.

3) E’ falso che sia stata oscurata in data 9 marzo 2016 la pagina di Luna Nuova - Comunità (LINK 4). Alle ore 21 del 15 marzo 2016 la pagina è ancora in chiaro, così come gli account facebook delle persone citate nel comunicato stampa della Questura.

4) E’ falso che la pagina di Luna Nuova sia stata utilizzata “quasi esclusivamente per commettere il reato di diffamazione nei confronti di Federica Angeli”. Da agosto 2013 Luna Nuova ha pubblicato sul suo blog (LINK 5) 97 post di cui una ventina riguardano la RISPOSTA, SUFFRAGATA DA FATTI, di Luna Nuova alle diffamanti accuse e falsità pubblicate sulla pagina della Signora Federica Angeli, che ha oltre 25mila fan, (LINK 6) e sul quotidiano La Repubblica a sua firma. Sulla pagina facebook di Luna Nuova sono stati ‘postati’ non solo i comunicati stampa e gli articoli di Luna Nuova, contenuti nel suo blog, ma anche e soprattutto un’amplissima rassegna stampa dei principali quotidiani inerenti il tema della legalità a Roma ed in particolare ad Ostia, tema di cui né la Signora Angeli né il PD hanno l’esclusiva.

5) Il 1° dicembre 2015, Paula Filipe de Jesus e Andrea Schiavone, hanno inviato alla Commissione Antimafia un documento, sotto forma di esposto alle autorità competenti, nel quale hanno chiarito per l’ennesima volta chi è Luna Nuova e quale ruolo ricoprono al suo interno (LINK 7).

6) La Signora Federica Angeli è indagata
dal 2014, su molteplici denunce per i seguenti reati: art. 595 co 3 c.p.p., art. 660 c.p.p., art. 612bis c.p.p., art. 368 c.p.p. E’ di oggi la notizia che quanto ad esempio sostenuto dalla Signora Angeli, da ottobre 2013 e in ogni consesso, e cioè che il Dott. Ing. Andrea Schiavone sia stato denunciato da Andrea Tassone (PD, arrestato nell'inchiesta Mondo di Mezzo di Mafia Capitale) per “minacce” è falso, come si evince dagli atti della Procura in possesso dello stesso. Tassone ha denunciato Schiavone per diffamazione e non per minacce e il PM Sergio Colaiocco ne ha chiesto l’archiviazione, archiviazione alla quale Tassone non si è opposto (LINK 8).

Ricordiamo che <<la Suprema Corte, da ultimo nella sentenza n.35511 del 16 luglio 2010 della V Sezione penale della Corte di Cassazione, pone l'accento sulla "eterogeneità della telematica rispetto agli altri media sinora conosciuti". Per effetto dell'enorme e crescente proliferare di siti che ospitano interventi ed opinioni la rete è diventata una realtà paragonabile ad una immensa piazza telematica nella quale tutti possono prendere parola per esprimersi sui diversi siti, non solo critiche e giudizi più o meno informati e meditati ma anche vivaci consensi ed altrettanto vivaci dissensi, commenti umorali o salaci, invettive, contumelie, vere e proprie ingiurie e frasi potenzialmente lesive della reputazione altrui. Quanto riportato sui forum, blog o social network è mitigato nella potenzialità lesiva della reputazione (rispetto ai media tradizionali) perché il lettore associa alle frasi un'elevata dose di soggettivismo da parte di chi la scrive, a meno che non siano frutto dell'attività di professionisti e/o siano soggetti ad un regime di controllo prima della pubblicazione. In sostanza, per tutti coloro che diffondono notizie o commenti sulla rete resta intatta l'ampia sfera del diritto di cronaca e di critica che non può essere considerato una prerogativa dei soli professionisti dei media tradizionali. Inoltre, va considerata la inoffensività di brani ed articoli firmati ma che siano aperti ai contrastanti commenti dei lettori ed offerti ai dissensi ed alle smentite dei lettori stessi, cosa che non capita sempre per i media tradizionali. In definitiva, l'enorme mole di messaggi immessi in rete crea una sorte di "desensibilizzazione oggettiva" dei messaggi stessi>>.

Pertanto, con buona pace di tutti coloro che vorrebbero mettere a tacere le “voci critiche” (non solo la nostra, ma anche quella di valenti professionisti dell’informazione, come Giulio Mancini de Il Messaggero e Luca Teolato de Il Fatto Quotidiano, e di molti cittadini e associazioni impegnate nel sociale), al Presidente del Partito Democratico, On. Matteo Orfini, e al Sen. Stefano Esposito (PD), rispondiamo che non ci intimidiscono le loro menzogne diffamatorie e li invitiamo a condurre una campagna elettorale sulla base dei loro programmi e non sulla violazione di principi e valori costituzionali.


La censura è il figlio della paura e madre dell’ignoranza. (Laurie Halse Anderson)




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